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LA GRANDE SICCITA'

"Dobbiamo imparare a conservare e risparmiare acqua"

Al consiglio comunale aperto di Porto Tolle presenti anche l’assessore regionale Corazzari e il vicepresidente della provincia Azzalin

"Dobbiamo imparare a conservare e risparmiare acqua"

Lavoro di squadra, coesione, ma soprattutto un cambio di mentalità, le parole chiave che sintetizzano il consiglio Comunale aperto, sul tema della siccità, avvenuto a Porto Tolle. Un incontro tra associazioni di categoria, enti e autorità, per fare il punto della situazione e parlare di soluzioni. “L’emergenza riguarda l’intero bacino Padano - ha spiegato Carlo Salvan, Coldiretti - per questo chiediamo una regia più coordinata. Dobbiamo mettere in campo adesso tutte le condizioni normative strutturali e finanziarie di cui abbiamo bisogno, ma il territorio deve essere unito”.

Tra le proposte lavorare sulla conservazione. “E’ il momento per lavorare su micro soluzioni del quotidiano - ha spiegato Erri Faccini, presidente Cia - qui parte la conservazione del territorio e del bene dell’acqua, risorsa da non sprecare. Invertire la rotta è la strada da seguire, per passare da territorio di bonifica a territorio d’irrigazione”.

Emergenza come punto di partenza per il futuro. “Il decreto aiuti dà la possibilità di usufruire del credito di imposta per il terzo trimestre - ha proseguito Massimo Chiarelli, direttore Confagricoltura Rovigo - ma le maggiori spese sono state sostenute nel secondo, dobbiamo portare a casa anche quello. Abbiamo ragionato con il Consorzio di Bonifica per capire quali siano le soluzioni future e quali da attuare in breve tempo. Dobbiamo fare squadra e arrivare uniti ad un obiettivo: portare risorse nel territorio”.

Tre le soluzioni del Consorzio di Bonifica. “Primo la condivisione: vi sono 280 invasi nel bacino Po, ogni invaso può rilasciarne una parte, con una gestione delle portate su il tutto bacino rilasciando acqua a monte. La seconda è la creazione di laghetti a fianco della rete di scolo, per allargare gli invasi e avere acqua a sufficienza. La terza, la più costosa e a lungo termine, una struttura che separi l’acqua dolce da quella salata, che serva tutto il territorio”.

Interventi che richiedono rapidità nei tempi di esecuzione. “La Regione Veneto ha nominato un commissario per gestire le acque potabili - ha spiegato Angelo Zanellato, segretario provinciale del Pd - la proposta è di individuarne uno anche per quella ad uso agricolo, creando una figura che può usufruire di normative e procedure più veloci, rispetto a quelle degli organismi ordinari”. Un tema che, secondo il vicepresidente della Provincia Graziano Azzalin deve entrare nelle agende della politica. “E non solo essere superato nel momento in cui mutano le condizioni climatiche - conferma -. Ci troviamo davanti alla scelta di cosa fare del nostro territorio e se dare risposte a problemi che si ripropongono”.

Indispensabile un cambio di mentalità. “Occorre mettersi in gioco - ha affermato l’assessore Cristiano Corazzari -, non attendere che l’emergenza finisca, creando opere e infrastrutture adeguate, a difesa anche della risalita cuneo salino, per garantire continuità d’irrigazione ma anche a difesa di un territorio che potrebbe essere colpito da un fenomeno opposto a quello che stiamo vivendo. Questo momento rappresenta anche occasione di essere un esempio, il Polesine già in passato ha dimostrato la sua capacità nella gestione delle emergenze legate all’acqua”.

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