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ELEZIONI POLITICHE

"Tradita la base, lascio Italexit"

Maniezzo: "Troppi nomi imposti, non del partito ed estranei al Veneto"

"Il sindaco parlava di curriculum, ora sceglie i manager tra i suoi candidati..."

Mattia Maniezzo, consigliere comunale

"Dopo una profonda riflessione, ho deciso di abbandonare il partito di Gianluigi Paragone Italexit". Lo spiega Mattia Maniezzo, consigliere comunale di Italexit a Rovigo.

"Sono stato uno dei primi amministratori locali in Italia ad aderire a questa visione politica - prosegue Maniezzo - quando ancora il partito di fatto non esisteva, credendo appunto che i valori di giustizia e bene comune fossero fondanti. Il momento in cui pesare seriamente un movimento politico, è proprio durante le elezioni, il periodo in cui, attraverso la rappresentanza, i territori 'dovrebbero' eleggere le loro donne ed i loro uomini nelle istituzioni".

"Purtroppo, nonostante la volontà della maggioranza dei coordinamenti veneti, ci è stata preclusa la possibilità di indicare una sola persona che fosse espressione democratica della base, bloccando tutti i capilista da nominati imposti dalla dirigenza, oltretutto nomi che col veneto non hanno nulla a che fare. Questa, a mio parere, nella logica dell'inseguimento del 3%, è stata una scelta di marketing puro e non una scelta politica di ampio respiro democratico".

"Per i miei principi morali ed etici e per come intendo la responsabilità di fare politica, non posso accettare che se Italexit riuscisse ad entrare in parlamento con i voti veneti, gli stessi che hanno votato saranno di fatto privi di rappresentanti del territorio che lavorino per difenderlo e tutelarlo. Le logiche della totale imposizione 'dall'alto' senza se e senza ma di gente che, oltretutto non fa nemmeno parte del partito, appartengono a quel modo di fare politica vecchio e funzionale ad interessi personali e non dei cittadini tutti, modo nel quale non solo non mi riconosco, ma cerco di combattere".

"Per questo, in coerenza con le mie idee, ho deciso di dimettermi dalla carica di coordinatore provinciale e di togliermi dal partito. La mia attività di consigliere comunale non cambierà di una virgola, proprio per i principi sopra esposti".

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