VOCE
GOLETTA VERDE
13.08.2022 - 16:00
In tutti gli undici punti della costa che sono stati scandagliati non si sono registrate criticità
Presentati i risultati delle analisi dei campioni d'acqua prelevati dai volontari e volontarie di Goletta Verde sulle coste del Veneto
11 punti campionati. Legambiente afferma che c’è bisogno di “investimenti efficaci ma non dobbiamo abbassare la guardia, la depurazione e relativa impiantistica va seguita costantemente. La siccità avrebbe potuto evitare situazioni di sofferenza per le infrastrutture. Nota dolente, l’assenza di informazioni sulle acque ai bagnanti”. Il monito dell’associazione: “Esistono altri problemi, come la pesca illegale. Il rapporto Mare Monstrum 2022 fa emergere un alto tasso di sequestri di prodotti ittici e reati lungo le coste”.
A bordo di Goletta Verde, ormeggiata a Venezia presso “Vento di Venezia”, sull’Isola della Certosa si è tenuta la conferenza stampa di presentazione dei risultati delle analisi microbiologiche eseguite da Goletta Verde lungo le coste del Veneto.
Undici i punti campionati dai volontari e dalle volontarie della Goletta Verde lungo le coste venete nella giornata del 19 luglio, di cui tre i campioni prelevati a mare, sette presso foci e canali e un punto campionato nella laguna del Mort.
Alla presentazione dei dati erano presenti Alberto Sonino, Isola della Certosa; Stefano Raimondi, Portavoce di Goletta Verde; Maurizio Billotto, Vicepresidente di Legambiente Veneto; Paolo Giandon, Direzione Ambiente e Transizione Ecologica della Regione Veneto e Alessandro Berton, presidente di Unionmare Veneto.
Quest’anno la Goletta Verde, insieme alla tutela della biodiversità, mette in evidenza la lotta alla crisi climatica, il rafforzamento del sistema delle aree protette e la promozione delle rinnovabili, a partire dall'eolico offshore.
I campionamenti di Goletta Verde non si vogliono sostituire ai dati ufficiali sulla balneabilità ma vanno ad integrare il lavoro svolto dalle autorità competenti. Se, infatti, i dati di Arpa sono gli unici che determinano la balneabilità di un tratto di costa a seguito di ripetute analisi nel periodo estivo, le analisi di Goletta Verde hanno invece un altro obiettivo che è quello di andare ad individuare le criticità dovute ad una cattiva depurazione dei reflui in specifici punti, come foci, canali e corsi d’acqua, il principale veicolo con cui l’inquinamento, generato da un’insufficiente depurazione, arriva in mare.
Degli undici punti campionati: otto campionamenti eseguiti in provincia di Venezia (tre punti nel comune di Caorle, due punti al comune di Cavallino Treporti, e uno rispettivamente nei comuni di Chioggia, Eraclea e Jesolo) e tre in provincia di Rovigo (due nel comune di Porto Tolle e uno a Rosolina).
Nota dolente, in Veneto così come in diverse altre regioni italiane, l’informazione sulla qualità delle acque ai bagnanti in quanto in nessuno degli undici punti monitorati è stata riscontrata la presenza della cartellonistica che indica i valori della qualità delle acque, ormai obbligatorio per legge da diversi anni. Inoltre, solo in due delle sette foci monitorate era presente il cartello di divieto di balneazione.
“I dati sul monitoraggio delle acque delle coste venete, effettuata dagli attivisti e le attiviste di Goletta Verde, non è altro che la cartina tornasole del buon lavoro svolto in termini di depurazione lungo il litorale e nella bassa pianura - è il commento di Maurizio Billotto, vicepresidente Legambiente Veneto – Quindi investimenti efficaci, ma questi parametri tutti entro i limiti ci fanno pensare che la grande siccità di questo periodo ha evitato che emergessero le criticità relative alla scarsa depurazione in diversi comuni della Pedemontana e della media pianura veneta".
"Il mare veneto, però, ha anche altri problemi come evidenziato dal rapporto Mare Monstrum, come la pesca illegale. Il nostro territorio è risultato quinto per quantità di prodotti ittici sequestrati e al terzo posto per illeciti accertati per chilometri di costa. Non dobbiamo trascurare il tema della biodiversità; la tutela di specie e habitat ha anch’essa positive ripercussioni nel settore del turismo”.
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