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ADRIA

"Protocolli Covid disattesi, serve un'ispezione"

Pesantissimo attacco del capogruppo del Pd Gino Sandro Spinello, che chiede verifiche urgenti dell'Ulss sul Csa

"Protocolli Covid disattesi, serve un'ispezione"

Il capogruppo dem parla di “protocolli anticontagio spesse volte applicati in maniera non appropriata”

Il Partito democratico è fortemente preoccupato per quanto sta succedendo in Casa di riposo, soprattutto per la carenza di informazioni sulla nuova ondata di Covid. Così il capogruppo a Palazzo Tassoni, Sandro Gino Spinello, ha deciso di rivolgersi direttamente al direttore generale dell’Ulss 5 Polesana, Patrizia Simionato. "Sono a rappresentarle – scrive l’ex sindaco - che mi sono pervenute varie segnalazioni di personale dipendente, di ospiti e di loro familiari del Centro servizi anziani Sant'Andrea di Adria circa il fatto che in questi ultimi giorni sono ben oltre quaranta i degenti e una quindicina i dipendenti contagiati da Covid-19".

"Un aumento così esponenziale potrebbe essere anche causato in quanto i protocolli anticontagio verrebbero resi operativi in maniera discontinua e spesse volte in maniera non appropriata. Le risposte che mi sono giunte dalla presidenza e dirigenza dell'ente tendono a banalizzare la situazione se non a negarla. Inutile sottolinearle che questo è motivo di apprensione non solo tra gli ospiti, i loro familiari e i dipendenti ma in tutta l'opinione pubblica cittadina. Sono, quindi, a chiederle di voler predisporre una verifica straordinaria sull'applicazione della normativa anti Covid in essere e dei relativi protocolli all'interno dello stesso Csa”.

Qualche giorno prima, lo stesso Spinello, aveva inviato una lettera al sindaco Omar Barbierato, all’assessore Sandra Moda con delega ai rapporti con il Csa, al presidente del consiglio comunale Francesco Bisco e per conoscenza al segretario generale del Comune Antonella Mariani.

“Mi è stato richiesto da più parti – afferma l’esponente dem - di intervenire per acquisire informazioni precise sulla situazione odierna in cui versa il Centro servizi anziani. Circolano voci che gli ospiti positivi al Covid siano oltre due decine, ma dalla direzione non viene fornito alcun dato ufficiale. Sono varie settimane che la nostra azienda socio-sanitaria ha cessato la diffusione quotidiana del bollettino per cui i familiari non sono in possesso di alcun riscontro”.

E ancora: “Le visite agli ospiti sono state bloccate, poi riprese e poi ancora bloccate; dall'esterno si nota un andirivieni di ambulanze più intenso del solito. Ho notizia di serie difficoltà organizzative nella gestione interna e nell'esecuzione dei protocolli disposti dalle autorità sanitarie. Mi risulta che spesso la loro applicazione è farraginosa e pressappochista. Il personale addetto all'assistenza degli ospiti è sottoposto a carichi di lavoro al limite dell'insopportabilità”.

A questo punto rileva che “c’è una crescente difficoltà nella copertura dei turni e uno dei motivi è il perdurare di dimissioni di dipendenti che preferiscono trasferirsi in altri luoghi di lavoro. Ho letto le prese di posizione delle organizzazioni sindacali che denunciano il non rispetto degli accordi sottoscritti e che, secondo i loro punti di vista, la situazione del Csa si sta avvicinando ai tempi pregressi, troppo simile alla gestione precedente (Passadore-Badiale, ndr). Non si ha alcuna notizia se e come procedano i lavori di ristrutturazione, mi si riferisce, che i ritardi accumulati nell'esecuzione di questi lavori è una delle concause della gestione caotica di questa nuova emergenza pandemica".

"Sappiamo che tutte le Rsa della nostra provincia sono in grossi affanni per le rispettive situazioni di bilancio. Sulla situazione della nostra Casa di Riposo trapela poco o nulla. Credo che proprio in questo frangente , il Comune di Adria, assieme agli altri comuni polesani, debba con convinzione estrema chiedere alla Regione un intervento risolutore di ripiano delle perdite dovute all'emergenza Covid”.

Quindi conclude con due richieste: "che vengano forniti con urgenza i debiti aggiornamenti sulla situazione della Casa di riposo e che la questione complessiva del Csa venga trattata in un prossimo Consiglio comunale come logica continuità con il documento approvato unanimemente nel maggio dell’anno scorso, alla luce delle recenti prese di posizione dei sindacati”.

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