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MALTEMPO

Bufera nel Delta, tetti volati via e case scoperchiate

Risveglio amarissimo per tante persone, vigili del fuoco al lavoro

Risveglio da incubo, per varie famiglie del Delta, dopo la bufera che ha imperversato per buona parte della notte tra giovedì 18 e venerdì 19 agosto. Sono numerose le case scoperchiate, in tutto o in parte, dalla violenza del vento. Soprattutto tra Ariano nel Polesine e Loreo, le zone maggiormente colpite dal fenomeno, secondo le prime notizie.

I vigili del fuoco sono stati al lavoro tutta la notte e lo saranno anche tutto quest'oggi, alla luce dei danni, importanti. Oltre alle case scoperchiate, infatti, sono caduti alberi in varie zone del Bassopolesine. Ad Adria, poi, ci si è accorti di come la forza del vento abbia distrutto la recinzione esterna dell'autodromo.

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"Abbiamo provveduto ad attivare il Coc (centro operativo comunale) in via cautelare per fronteggiare eventuali emergenze - spiega il sindaco di Porto Viro Valeria Mantovan - Chiunque, privati o attività produttive, avesse subito danni me li segnali all’ indirizzo mail valeriamantovan@gmail.com Ringrazio gli uomini della protezione civile e il comando di polizia locale che da ieri pomeriggio sono in ricognizione sul territorio".

A ribadire la gravità di quanto accaduto anche l'intervento di Cia Rovigo. "Non è ancora possibile quantificare il valore totale dei danneggiamenti - spiega la nota stampa dell'associazione di categoria degli agricoltori - servirà qualche giorno. Certo è che si tratta dell’ennesima batosta, la riprova che i mutamenti climatici sono realmente in atto”.

“Alle Istituzioni chiediamo di stare dalla parte degli imprenditori agricoli, nel concreto, in un momento tanto delicato – sottolinea Cia Rovigo - Non tanto e non solo con degli interventi economici a spot, magari a fondo perduto, piuttosto con delle riforme strutturali a favore dell’intero comparto agroalimentare”.

Fra le proposte già inviate al Governo da Cia, la richiesta di specifici incentivi relativi al mais (la coltura principale del Polesine, con 27.100 ettari vocati) anche attraverso strumenti assicurativi, in grado di remunerare un eventuale riduzione dei prezzi pagati agli agricoltori rispetto ai valori attuali. Inoltre: la garanzia di un’equa distribuzione del valore aggiunto lungo la filiera agroalimentare, a partire dal rispetto del quadro normativo sulle pratiche sleali e l’attuazione di una politica energetica europea comune da fonti rinnovabili, avendo come obiettivo prioritario la salvaguardia del suolo agricolo.

Arturo Lorenzoni, consigliere regionale, capogruppo de "Il Veneto che vogliamo", tira poi le somme di due giorni devastanti per la zona del Bassopolesine.“Il fortunale che si è abbattuto nella zona del Delta del Po, e che ha causato danni ingenti, è ormai la regola - dice - Anzi, sappiamo che da qui in avanti tali eventi atmosferici avversi aumenteranno sia di intensità che di frequenza”.

Il Portavoce dell’opposizione in Consiglio regionale, nonché professore di Economia dell’Energia all’Università di Padova, Arturo Lorenzoni, lancia l’allarme sui mutamenti climatici. Che non è uno slogan buono per la campagna elettorale in corso, bensì una tematica cardine per l’economia e il benessere. 

“Questi fenomeni che stiamo vivendo sono stati ampiamenti previsti, ancora molti anni fa, da modelli riconosciuti dalla comunità scientifica, peraltro sempre più affidabili. Purtroppo, quando qualcuno, pur se competente in materia, si avventura in questo particolare e dirimente argomento viene etichettato come un catastrofista”.

"Ora l'obbiettivo deve essere quello di mettere in atto rapidamente tutte quelle azioni finalizzate a limitare l’accumulo di gas serra nell’atmosfera. Le possibilità da un punto di vista tecnico ci sono: sta alla politica, tanto a livello regionale che nazionale, creare le condizioni affinché si attuino degli investimenti ad hoc, capaci di fornire delle risposte efficaci pure in termini di benessere”. Altrimenti, “il clima influenzato dagli stessi gas serra porterà in maniera inevitabile ad un costante incremento delle ondate di calore e delle zone desertiche”. Estati come questa, conclude, “con la peggiore siccità della storia recente in America, Europa e Asia, non saranno più un’eccezione”.

Alcuni disagi si sono comunque verificati anche in Altopolesine, non solo nel Delta, in particolare a Occhiobello e Santa Maria Maddalena. Provvidenziali gli interventi del Gruppo di Protezione Civile Occhiobello – Stienta, sul campo sono stai impegnati 12 volontari con le motopompe, disagi sono stati segnalati in zona commerciale con alcuni esercizi che hanno dovuto rimandare di qualche ora l’apertura al pubblico, problemi sono stati riscontrati anche in diverse abitazioni private, soprattutto a Santa Maria Maddalena e, alle prime ore del giorno, brutta sorpresa per i volontari della Vittoriosa che hanno trovato il campo sportivo di viale della Stazione completamente sotto l’acqua, trasformato in una sorta di piscina a cielo aperto.

“Il diluvio che si è abbattuto su Santa Maria ha allagato i campi da gioco in particolare il campo di viale della stazione – spiega il presidente della Vittoriosa, Paolo Pezzini - che si è trasformato in una piscina. Siamo un pochino preoccupati, speriamo che l'evento eccezionale non abbia compromesso la semina effettuata nei giorni scorsi per il rifacimento del manto erboso”. 

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