VOCE
ROVIGO
21.08.2022 - 21:00
Ci sono cantieri fermi da anni, opere che avrebbero dovuto partire e che non sono mai state realizzate. Garanzie, cioè soldi, solo sulla carta perché le società che le hanno emesse sono fallite addirittura da più di 10 anni. Una lunga storia di rinvii, flop e fallimenti.
I Piruea di Rovigo (strumenti urbanistici per realizzare opere pubbliche in compartecipazione con i privati in cambio di interventi di edilizia residenziale) continuano ad essere una “grana” amministrativa per il Comune di Rovigo che ora si prepara ad affrontare anche una lunga coda giudiziaria per entrare in possesso di quelle garanzie finanziarie che le ditte private avrebbero dovuto depositare per compensare eventuali inadempienze, ma che non sempre sono state presentate. Fidejussioni che spesso si trasformano in labirinti burocratici per risalire all’agenzia che le ha emesse anni e anni fa (i Piruea risalgono ai primi anni 2000), a volte fallite o semplicemente scomparse, alcune addirittura da oltre 10 anni.
Da tempo il consigliere comunale Antonio Rossini chiede trasparenza “Si tratta di soldi pubblici”, ripete, e lo fa a colpi di interpellanze e interrogazioni, alla giunta Gaffeo ma in precedenza l’aveva fatto altre amministrazioni. Il Comune da qualche anno ha avviato una ricognizione su tutti i Piruea ancora in corso, alcuni dei quali simili a dei “fantasmi”, con nessuna possibilità di realizzazione (le opere speciali sono le opere pubbliche che il privato deve realizzare in cambio del via ai propri investimenti edilizi).
Per non parlare di opere non fatte a regola d’arte e quindi oggetto di contestazioni. Una ricognizione che finalmente ha anche puntato i riflettori sulle fidejussioni, acquisendone alcune o disponendo il ricorso a cause legali per entrare in possesso delle somme dovute. Passaggi che il Comune non può esimersi dal fare anche perché sull’argomento ha aperto lo sguardo la Guardia di Finanza dato che alla corte dei Conti di Venezia è aperto un dossier proprio sul caso Piruea.
L’ultima verifica di palazzo Nodari di questi piani urbanistici è di poche settimane fa. Una ricognizione dalla quale è emerso che ci sono ancora otto Piruea fantasma, otto piani edilizi mai partiti o interrotti. Alcuni di questi possono arrivare a traguardo, molti sono letteralmente alla deriva da tempo. In ogni caso per l’ennesima volta la normativa di settore ha spostato avanti la scadenza del termine per la realizzazione dei piani, e quindi, per l’escussione delle garanzie. Il termine infatti è stato spostato al febbraio 2023, uno slittamento deciso a seguito della pandemia. E pensare che molti Piruea risalgono al periodo 2005-2007, quasi 20 anni prima, e la loro scadenza originaria era il 2017.
I Piruea presi in esame dall’ultimo report del settore urbanistica del comune di Rovigo sono otto. Fra questi c’è il Piruea 11 di via Scardona (opere speciali realizzazione della piazzetta a Concadirame e sistemazione del ponte dei Guzzi), in questo caso il Comune è in possesso delle polizze fidejussorie, che saranno svincolate alla chiusura del Piruea, ormai molto vicina. Un piano quindi che si sta per concludere positivamente.
C’è poi il Piruea numero 12 di via Stacche (opera speciale un tratto di pista ciclabile dal centro all’ospedale), ancora incompleto. In questo caso il Comune è in possesso di una polizza fidejussoria di 717mila euro. Ma ecco che spunta l’intoppo: la polizza risulta emessa da una società cancellata dal 2010 dall’elenco degli intermediari finanziaria, quindi si tratta di una polizza fantasma, non escutibile. Per questo il Comune ha diffidato la ditta titolare dei lavori del Piruea di emettere una nova garanzia di importo pari al valore dell’opera speciale (circa 350mila euro).
E ancora: il Piruea 17 di via Martiri di Belfiore, alcune opere speciali, in questo caso non sono mai state realizzate, come la riqualificazione di piazza Duomo, mentre gran parte dell’investimento privato (appartamenti) è stato completato. In questo caso è già scattata una causa legale fra Comune e ditta incaricata. Il Comune è in possesso di polizza da oltre 500mila euro, non escutibile in quando la società che l’ha emessa è fallita. Palazzo Nodari ha diffidato il titolare del Piruea a emettere nuova polizza, ma intanto è aperto il contenzioso.
Il Piruea 18 di via Adige vede l’opera speciale non ancora partita. Il Comune ha due polizze fidejussorie, ma anche in questo caso la società che le ha emesse è fallita da un decennio. Per recuperare il Comune ha fatto partire una causa legale. Il Piruea 21 di via livello (Borsea) è da considerarsi chiuso il Comune ha già incassato 55mila euro per le opere speciali non realizzate.
Il Piruea 22 di via Tre Martiri è in stallo, con parti di opere realizzate e altre mai cantierate. L’opera speciale della sistemazione di via Boscolo è stata finanziata dal Comune. In corso una valutazione da parte del Comune sulla quantificazione dell’importo residuo del plusvalore (in origine 181mila euro). Il Comune è in possesso di due fidejussioni da 329mila euro e 181mila euro. Il Piruea 23 di via De Polzer è uno di quelli rimasti lettera morta da sempre. L’opera speciale era rappresentata dalla bretella stradale fra via della Costituzione e via De Polzer. Il Comune ha già incassato la polizza di 358mila euro relativa all’opera speciale ed è in possesso di quella da 220mila euro per le opere di urbanizzazione.
Anche il Piruea 28 di Grignano Polesine è in stallo. Le opere di urbanizzazione risultano non realizzate e per questo la ditta è stata diffidata dal Comune. L’opera speciale di un fabbricato annesso al campo di calcio risulta in corso. Il Comune è in possesso delle polizze fifejussorie. Il Piruea 29n di via Dei Mille è in fase di chiusura, il Comune ha escusso parziali garanzie per le parti di Piruea non realizzate (141mila euro). Il Piruea 34 “Angelo custode” è ancora al palo (l’opera speciale doveva essere un parcheggio scambiatore in via Foscolo). Il Comune è in possesso di una polizza da 511mila euro, ma ha in corso una procedura di modifica del Piruea (ed ha incassato 122mila euro dalla ditta a titolo di monetizzazione del plusvalore).
Il consigliere Rossini, da parte sua non molla: “Serve trasparenza e occorre capire cosa è successo in tutti questi anni con i Pirueae con le fidejussioni. Ci sono tutte? E se non ci sono perché? Con i soldi pubblici è necessaria la massima trasparenza”.
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