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LA STORIA

I gemelli del Po

Cristian, lombardo, e Trevor, proveniente dall’Australia, si sono incontrati durante un viaggio in kayak

I gemelli del Po

Amici per un Po. Si tratta di una di quelle vicende che solo la cornice del grande fiume riesce a regalare e che spesso crea amicizie quasi casuali, che poi rimangono salde per tutta la vita.

E’ successo proprio lungo l’asta del Po, dove Cristian, lombardo, e Trevor proveniente dall’Australia, si sono incontrati durante un viaggio in kayak e, scoprendo che entrambi avevano come destinazione la bellissima Venezia, hanno deciso di proseguire assieme diventando ottimi amici.

Conoscendo la situazione della grande siccità che sta colpendo l'Italia e in particolar modo il Grande Fiume, Cristian aveva deciso di partire, nonostante le difficoltà che avrebbe incontrato, da Pavia per raggiungere Venezia con un kayak in solitaria e in completa autonomia. Discendendo il fiume, poco distante dalla sua partenza, ha incontrato Trevor, un signore australiano anche lui in viaggio sul Po sempre con destinazione Venezia.

Nasce così un'amicizia fluviale e, insieme, condividono il viaggio aiutandosi a superare le varie difficoltà quotidiane, aumentate in questo periodo dalla grave siccità del fiume. Trevor australiano di Sydney, da poco raggiunta la meritata pensione, ha deciso di affrontare un lungo viaggio europeo, per elogiare la vita e godersi lentamente tutte le meraviglie di questa terra. Il suo viaggio inizia dalla Francia per poi passare in Spagna e traghettare in Croazia per poi risalire verso Genova.

Dal capoluogo ligure, Trevor raggiunge poi il Lago Maggiore e con il suo kayak particolare, dotato anche di vela a forma di farfalla, parte discendendo il Ticino per poi entrare nel Po e intraprendere l’ultimo tratto del viaggio in direzione Venezia. Lo scorso venerdì 20 agosto, i due amici decidono di sostare da Sandokan, sulla chiatta ancorata alla riva sinistra del grande fiume, dove Cristian si era già fermato in occasione di una sua precedente discesa, fatta nel 2019 con l’amico Mauro.

Durante la discesa gli amici, che ormai si definiscono fratelli, sono stati letteralmente colpiti dalle bellezze dei luoghi, dalla natura selvaggia, nonostante il segno che sta lasciando questa particolare siccità, ma ciò che a loro dire li ha maggiormente colpiti, è stata la gentilezza, la generosità e la cordialità delle persone che hanno incontrato lungo il loro viaggio. I due viaggiatori prima di lasciare la chiatta, dove sono stati accolti, ristorati e coccolati da Stefano “Sandokan” e dalla moglie Cinzia, hanno voluto ringraziare per l’accoglienza con un auspicio: “Auguriamoci che questo periodo così critico passi alla svelta e che si ritorni a frequentare e a vivere il fiume come e meglio di prima”.

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