Cerca

CRISI ENERGETICA

"Non spengo i lampioni. Prima la sicurezza"

La presa di posizione di Roberto Pizzoli, sindaco di Porto Tolle

50990

 Riduzione dell’illuminazione pubblica nelle strade e sui monumenti fino al 40% dei consumi totali. È una delle ipotesi, in fase di valutazione, del governo a fronte di una possibile interruzione dei rifornimenti, o di un’altra impennata nei prezzi nelle forniture di gas.

Per approfondire leggi anche:

Misure che, secondo il sindaco di Porto Tolle, Roberto Pizzoli, devono portarci a ragionare ed agire immediatamente sulla questione dell’efficientamento energetico. “Con le bollette che stanno arrivando in questi giorni anche i comuni stessi sono in grave difficoltà, e stanno uscendo dai budget previsti - commenta - Il Comune infatti da tempo sta ragionando e lavorando sul tema dell’efficientamento energetico e su fonti di illuminazione alternative per abbattere i consumi. Obiettivo è appunto ridurre i costi, per evitare di essere ulteriormente in difficoltà”.

La preoccupazione delle amministrazioni locali riguarda più che altro i propri cittadini, famiglie che, tra poche settimane, potrebbero correre il rischio di decidere se mangiare o pagare le bollette. “Già a fine anno, con i primi aumenti sono emerse le prime difficoltà. Difficoltà amplificate negli ultimi mesi, con aumenti vertiginosi che hanno impattato soprattutto sulle famiglie monoreditto che hanno ricevuto bollette da migliaia di euro, impossibili da pagare. Come Comune siamo intervenuti aiutandole, ma non nego che ci sia molta preoccupazione per i mesi a venire”.

La richiesta degli amministratori dei territori è di pensare anche a forme alternative di energia, per non essere sempre vincolati a dipendere da quelle degli altri. “Manca un piano nazionale per le energie e ogni idea, dall’eolico al fotovoltaico, è sempre stata bocciata senza pensare ad alternative per rendersi autonomi - spiega - Oggi queste misure ci devono far riflettere e valutare un piano completamente diverso da quello attuale. Certo il governo, si spera, si impegni per combattere questa speculazione in atto, ma deve cambiare anche la nostra mentalità”.

Mentalità che alcuni comuni stanno dimostrando di voler effettivamente cambiare. “Abbiamo spese altissime di corrente - aggiunge - e questo significa che c’è la necessità di investire in progetti di energia alternativa. Come amministrazione stiamo mettendo in moto progetti di efficientamento per riscaldamento ed illuminazione, ma la burocrazia, in questo ambito, rende i percorsi sempre più lunghi e complessi. Di recente abbiamo completamente cambiato l’illuminazione dai cimiteri, sostituendo le luci da impianto con quelle a led. Un’operazione che ha richiesto un cospicuo investimento, ma permette ai cittadini di non pagare più il solito bollettino. A loro rimane solo il costo del cambio della batteria della luce, con un notevole contenimento dei costi proprio grazie alla tecnologia led”.

Contenimento sì, quindi, ma deve essere una misura temporanea, anche per il rischio di abbassare la percezione della sicurezza nei cittadini. “In effetti ridurre l’illuminazione in alcune città potrebbe comportare meno tranquillità nei residenti - continua Pizzoli - e anche ‘annullare’ tutto il lavoro d’installazione di sistemi di videosorveglianza che necessitano comunque d’illuminazione per essere efficaci. Telecamere che servono proprio a contrastare i fenomeni di violenza ma che, in assenza di luce, potrebbero non garantire la stessa capacità di immagini. Credo quindi che queste misure di riduzione vadano valutate attentamente per ogni città, e soprattutto che portino ad un ragionamento più ampio, per quanto riguarda il nostro futuro energetico”.

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su

Caratteri rimanenti: 400