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VENETO

Punta a tre anni da una siringa, al parco

Rabbia e paura, si pensa anche alle fototrappole

Siringhe usate vicino alle scuole

Punta a tre anni, da una siringa usata, lasciata nel parco nel quale la bimba stava giocando. E' accaduto a Montegrotto Terme, al parco tra via Platone e via Socrate. La piccola è stata portata al pronto soccorso e il padre ha reso noto quanto accaduto, chiedendo interventi. Lo riferisce il quotidiano Il Mattino di Padova.

"Bisognerà attendere parecchi mesi per sapere se ha contratto qualche malattia, come epatite C o B, tetano o Hiv", osserva sconsolato il padre Niccolò. Sono queste, infatti, le patologie che più frequentemente possano essere veicolate in condizioni di questo tipo.

Proprio l’altra sera, tra l’altro, i vicini di casa hanno rinvenuto un’altra siringa nel verde. "Non avrei mai pensato di trovare nel parco del mio quartiere delle siringhe abbandonate - dice il papà della piccola - Mi sento in obbligo di avvisare tutti i genitori che frequentano il parco di via Platone con i figli che non è più un luogo sicuro. La cosa mi spaventa perché non sono più sereno e non potrò più lasciar camminare e giocare mia figlia in quel parco". 

"Il nostro parco è piccolo ma è abbandonato a sé stesso: cestini sfondati, alberi morti, poca illuminazione, fontanella non funzionante. Vorrei sapere perché non siano state messe le telecamere come in molte altre parti di Montegrotto. Sono venuto a conoscenza di altri episodi di degrado e violenza in altri luoghi del nostro Comune. Chiedo che l’amministrazione intervenga e riprenda il controllo".

"Il parco in cui la bambina si è punta - spiega il sindaco Riccardo Mortandello - è un piccolo spazio pubblico, poco frequentato e in generale uno dei più tranquilli della zona, un parco in cui non ci sono mai state segnalate scorribande come invece è accaduto nei parchi principali. In ogni caso, abbiamo subito disposto di intensificare i controlli nella zona da parte della Polizia locale. Fin da ora avvisiamo che non esiteremo a mandare provvedimenti di Daspo per allontanare chiunque venga considerato pericoloso per l’incolumità pubblica".

"Prevediamo inoltre di utilizzare fototrappole acquistate dal comune per stanare chi abbandona i rifiuti anche all’interno dei parchi, un’azione che servirà anche come deterrente, anche per evitare che i tanti cestini vengano utilizzati in maniera non consona, ossia come bidoni per la spazzatura di rifiuti domestici".

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Commenti all'articolo

  • frank1

    24 Agosto 2022 - 08:04

    I nostri parchi..una volta erano per nonni..bambini..mamme..ora son oal degrado piu' completo;il fallimento della politica totale!! il daspo?? e chi controlera'?? i provvedimenti da prendere sono bel altri..

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