Cerca

CARO ENERGIA

Bollette insostenibili, la stagione turistica finisce in anticipo

Arriva la mazzata, in quello che sinora era stato l'anno della ripresa

Bollette insostenibile, la stagione turistica finisce in anticipo

È davvero un’estate a due facce, se non a tre, quella che stanno vivendo gli operatori del turismo in po’ in tutto il Veneto.

Da un lato c’è grande soddisfazione per la ripresa del movimento turistico, che - dati delle presenze alla mano - porterà diverse località a raggiungere e a superare i volumi pre-pandemia.

Di pari passo è stata l’estate della grande difficoltà a reperire il personale stagionale, con numerose attività che sono state costrette a fare i salti mortali per garantire il servizio ai turisti (e molte, ancora oggi, cercano stagionali per un’estate che potrebbe prolungarsi anche alle prime settimane di settembre).

E infine è arrivata la preoccupazione per il considerevole aumento dei prezzi dell’energia: una voce di costo importante per il settore ricettivo e per la ristorazione, che a questo punto rischia davvero di mettere in pericolo quantomeno il futuro prossimo di molte imprese del settore.

Di questo tema si è occupata la Fondazione Think Tank Nord Est che ha realizzato uno studio secondo il quale i servizi di alloggio e ristorazione in Veneto, nel corso del 2022, potrebbero complessivamente arrivare a pagare oltre un miliardo di euro in più per le forniture di energia elettrica e gas. Se nel 2019 si stimava un costo complessivo inferiore ai 300 milioni di euro, a parità di consumi nel 2022 (dato stimato come credibile visto il ritorno a presenze paragonabili a quelle del 1019) le bollette potrebbero crescere fino ad oltre 1,3 miliardi di euro. I conti sono presto fatti: si tratterebbe di un aumento, rispetto al 2019, di quasi il 400%.

La stima - spiegano alla Fondazione - si basa su uno scenario che prevede la tenuta dei prezzi su valori in linea con la media del mese di agosto.

Basti pensare, a questo proposito, che nel 2004 il “Prezzo Unico Nazionale” medio annuo era di poco superiore ai 50 euro per megawattora, per poi salire fino a 87 euro nel 2008 e quindi scendere a meno di 40 euro nel 2020. La crescita vertiginosa si è registrata dunque solamente nell’ultimo anno: il prezzo medio mensile ha oltrepassato per la prima volta la soglia dei 100 euro a luglio 2021, per poi iniziare un’ascesa che lo sta portando a superare un valore medio di 500 euro in agosto (vale a dire più 351% in un solo anno.

E il gas ha mostrato un trend analogo, con il prezzo medio mensile del gas passato dai 20 euro per megawattora di inizio 2021, ai 220 euro di oggi (da agosto agosto l’aumento è stato del 418%(.

E purtroppo la situazione potrebbe ulteriormente peggiorare in autunno, quando si teme una nuova impennata dei costi energetici.

“Il settore turistico rischia di dover chiudere in anticipo la stagione estiva a causa dei costi insostenibili dell’energia - dichiara Antonio Ferrarelli, presidente della Fondazione Think Tank Nord Est - perché sotto una certa soglia di riempimento delle strutture ricettive non conviene tenere aperto. Bisogna dunque intervenire al più presto con un intervento strutturale di natura regolatoria, cominciando dal separare il mercato delle fonti fossili da quello delle rinnovabili: oggi paghiamo l’energia eolica e fotovoltaica come se utilizzassimo il gas per produrla. E oggi non ha più senso. Il costo odierno dell’energia, del resto, non è più sostenibile per l’intero sistema Paese. Aspettare l’insediamento del nuovo governo, dopo le elezioni, potrebbe essere troppo tardi per imprese e famiglie, che in ottobre rischiano di essere già in ginocchio.”

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su

Caratteri rimanenti: 400