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CRISI ENERGETICA

"Le speculazioni su gas e luce uccidono le imprese"

Marinese: “Arginare queste manovre e tagliare accise e tasse sull’energia”

"Le speculazioni su gas e luce uccidono le imprese"

“Siamo già in ritardo, bisogna agire per salvare la tenuta del sistema economico e produttivo del Paese”. Vincenzo Marinese, presidente di Confindustria Venezia Rovigo si unisce al drammatico appello del presidente nazionale di Confindustria, Carlo Bonomi, per non lasciare il mondo delle imprese in balia di rincari energetici assurdi e indiscriminati.

Presidente Marinese quando è grave la situazione?

“Molto, e lo diciamo da mesi. Ma attenzione a rischiare non sono solo le imprese energivore, ma tutte le filiere”.

La tenuta del sistema economico.

“Certo perché se va in crisi, deve fare ricorso alla cassa integrazione, o peggio, deve chiudere una determinata azienda, a cascata le conseguenze ricadono poi anche sulle aziende dell’indotto oche producono componenti. Per fare un esempio: se chiude una fabbrica che si occupa di auto, poi vanno in sofferenza anche quelle che forniscono componenti, viti, bulloni, che costruiscono pezzi di ricambio e via dicendo. Il mondo delle imprese è interconnesso, e per questo si deve ragionare in ottica di filiere. Gli assurdi rialzi dei costi energetici colpiscono tutti, certo le imprese ad alto consumo energetico sono le prime ad andare in crisi, ma poi le difficoltà colpiscono tutti, diminuendone la capacità di competitività sui mercati”.

Una sorta di contagio, quindi, che fare per fermarlo?

“Servono misure per intervenire nell’immediato e tamponare aumenti in bolletta non sostenibili, e poi mettere in campo misure strutturali. Da tempo si sostiene la necessità di un tetto al costo del gas, mi rendo conto che è difficile, ma occorre arrivarci”.

E poi?

“Mettere un argine alle speculazioni. Sono convinto che dietro ai rincari dell’energia ci siano grosse manovre speculative. Certo la guerra in Ucraina è stata uno degli inneschi di questa grande crisi, ma se andiamo a guardare la Russia non sta aumentando il prezzo di vendita del gas”.

E quindi?

“Quindi significa che ci sono grandi trader internazionali che speculano sui prezzi dell’energia e che stanno facendo affari sulla pelle delle imprese e delle famiglie. E questo non va bene”.

Lo Stato cosa può fare?

“Può fare, può fare, a partire dalla riduzione decisa delle accise e della tassazione in generale. Tagliare l’Iva sull’energia sarebbe la prima cosa da fare”.

Il sistema bancario può intervenire?

“Da almeno due anni chiedo che possano essere allungati e prorogati i tempi dei prestiti e dei mutui. Le banche qualcosa hanno fatto, ma purtroppo ci sono i vincoli di Basilea che mettono obblighi ben precisi”.

Il Pnrr è a rischio?

“Non credo, sono e saranno possibili degli aggiustamenti, rivedendo magari alcune cifre a seguito dell’inflazione e dell’aumento dei costi delle materie prime, ma l’impianto generale non si tocca”.

E la Zls per i territori del Polesine e di Marghera?

“Mi risulta sia ancora ferma al ministero del Sud e della coesione territoriale in attesa della firma. Spero che i parlamentari veneti e i candidati alle prossime elezioni possano farsene carico, si tratta di un’occasione troppo grande per non sfruttarla”.

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