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CRISI ENERGETICA

Riscaldamento: un'ora e un grado in meno. E aiuti alle imprese

Le prime azioni del Governo per combattere l'attuale situazione di difficoltà

Riscaldamento: un'ora e un grado in meno. E aiuti alle imprese

Ecco il piano del Governo contro la crisi energetica, che potrebbe scattare già da ottobre. Il punto principale è molto semplice: il riscaldamento dovrà restare acceso un'ora in meno e con il termostato a 19°, invece che a 20°. Appare invece scongiurato un ritorno alla Dad, che era stato ipotizzato da alcuni per evitare i consumi energetici nelle scuole.

Questo quanto emerso nel corso del consiglio dei ministeri tenutosi nella mattinata di giovedì 1° settembre e nel quale è intervenuto, ovviamente, con una parte di primo piano Roberto Cingolani, ministro della Transizione Ecologica.

Ha spiegato che i termosifoni dovranno essere abbassati di un grado, da 20 a 19, con la riduzione del tempo di accensione prevista per le ore serali. Inoltre, questi rimarranno accesi due settimane in meno rispetto all’anno scorso. Nel piano del governo non sarebbe invece contemplato un ritorno per la scuola alla Didattica a distanza, ipotizzato come rimedio per il programma di risparmi energetici. E non ha fatto riferimenti nemmeno a eventuali ricorsi allo smart working nel servizio pubblico.

Cingolani ha poi aggiunto che per la prossima settimana è previsto il via libera da parte del governo a un ampio piano di sostegno per le imprese, con cui sarà anche ridotto il costo dell’energia. Il provvedimento contro il caro-bollette "non prevederà solo il risparmio" sul gas, ha aggiunto, ma anche altri canali su cui si cercherà di limitare i danni economici legati all’aumento dei costi. Questi presentati non sono altro che piccoli accorgimenti che potrebbero ridurre di 2,7 miliardi di metri cubi il consumo di gas in pochi mesi. La Commissione Ue potrebbe nei prossimi giorni avanzare proposte simili per quanto riguarda l’uso dell’elettricità.

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