VOCE
IL CASO
02.09.2022 - 10:05
Centrale nucleare (Foto di repertorio)
C'è anche Chioggia tra le quattordici città dove costruire centrali nucleari: secondo Angelo Bonelli, co-portavoce di Europa Verde, è questa la "mappa" segreta predisposta da Calenda, Berlusconi, Salvini e Meloni; è qui che il centrodestra vuole mettere le centrali "ma non ha il coraggio di dirlo". Le località individuate per ospitare le centrali nucleari sono Chioggia, appunto, poi Torino Vercellese, Caorso, Monfalcone, San Benedetto del Tronto, Termoli, Brindisi, Palma di Montechiaro, Scansano Jonico, Garigliano, Borgo Sabotino, Montalto di Castro, Scarlino, Oristano.
"Oggi facciamo un’operazione verità: rendiamo pubblici i siti in cui verrebbero realizzate le centrali nucleari che Calenda e Salvini propongono e che non hanno il coraggio di dire. Questo programma costerà oltre 280 miliardi di euro, e non dicono chi metterà i soldi" le parole di Bonelli.
La mappa delle centrali è stata ricavata "sulla base del vecchio programma nucleare e su alcuni criteri tra cui la disponibilità di grandi quantità di acqua per raffreddare i reattori - spiega Bonelli all’Adnkronos - il nostro punto di vista è che in Italia non ci sono luoghi idonei per realizzare centrali nucleari e oggi chi le propone non ha avuto il coraggio di dire dove vogliono metterle e quanto costano. Una situazione inaccettabile perché parlare oggi di nucleare significa sottrarre risorse o mettere le mani nelle tasche degli italiani".
“Una fake news”, una “storia vecchia di 15 anni”, uno “scherzo elettorale di cattivo gusto”. Queste le principali reazioni registrate nel centrodestra locale. Il segretario di Fratelli d’Italia Matteo Penzo la bolla proprio come una delle più classiche bufale. “Ogni volta che si entra in campagna elettorale - spiega - i Verdi tirano fuori questa mappa che, al momento, non ha nessun fondamento. E’ una cosa vecchia che risale addirittura al 2008 e che traccia uno schema sui siti che, per caratteristiche, sarebbero più idonei ad ospitare una centrale nucleare. Ma da qui a dire che Chioggia ne ospiterà una è una evidente forzatura”.
Sulla stessa linea di pensiero anche il segretario della Lega locale Gaetano Doria: “Notizia falsa e di cattivo gusto, classica da campagna elettorale. Non c’è nessun fondamento. Si sta giocando sulla paura degli italiani e sulla crisi energetica per racimolare qualche voto”. “Non ci può essere una mappa del nucleare ufficiale - sottolinea Beniamino Boscolo Capon di Forza Italia - perché il Governo non ha discusso né approvato nulla. Non so se è vecchia o è quella del 2008, ma siccome siamo in campagna elettorale si devono guardare i programmi e la nostra posizione è quella di cercare di avere un’autonomia energetica in vari modi. Sul nucleare Forza Italia intende incentivare la ricerca che ci possa aiutare a capire se è una strada percorribile. Sulla mappa si sa che nessuno vuole i problemi a casa propria, ma a nostro avviso andrebbero esclusi i siti turistici perché una centrale in queste zone rovinerebbe una economia consolidata che fa lavorare migliaia di famiglie ogni anno”.
C’è chi, come la consigliera regionale Erika Baldin, vuole andare fino in fondo e chiede lumi direttamente al governatore Luca Zaia. “Non è una novità che le destre siano affamate di nucleare, e che nei loro piani Chioggia costituisca ben più che un’ipotesi - il commento della consigliera pentastellata - già nel 2009 l’allora sindaco Romano Tiozzo parlava di ‘ricadute positive’ da nuove centrali, la cui ubicazione rimetteva appunto al governo dello stesso colore politico”.
L’esponente del M5S annuncia un’interrogazione urgente alla giunta Zaia, volta a conoscere la posizione dell’esecutivo regionale a trazione leghista riguardo l’eventuale ritorno al nucleare, sonoramente bocciato già dal primo referendum del 1987, successivo al disastro di Chernobyl e all’ipotetica ubicazione di Chioggia, unico sito veneto potenzialmente interessato secondo la mappa diffusa.
“Questo anche a tutela delle attività economiche della zona – conclude la consigliera regionale – che solo ora si stanno riprendendo dopo gli effetti della pandemia, e già si ritrovano alle prese con la crisi energetica. Chioggia e Sottomarina sono città turistiche e legate a mestieri naturali come la pesca, una centrale a pochi chilometri sarebbe una mazzata insostenibile anche per la salute”.
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