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OCCHIOBELLO

Il colosso abbandonato: non si vedono novità all'orizzonte

La situazione dell'outlet, ormai chiusa, appare "congelata"

Il colosso abbandonato: non si vedono novità all'orizzonte

È una delle note dolenti che ancora Occhiobello non riesce a smettere di ascoltare perché il silenzio che avvolge lo scheletro dell’Outlet Village è inquietante. A due passi dall’uscita dell’autostrada, doveva essere il centro di gravità permanente del commercio medio – alto polesano, con pretese di influenza nei confronti del mercato ferrarese, certamente, nelle intenzioni, un punto di riferimento per la zona di pertinenza.

E invece, dopo l’inaugurazione nell’aprile del 2017, l’Outlet Village ha chiuso definitivamente nel 2020 e insieme a lui si sono spente speranze di un intero comparto, hanno abbassato le serrande i negozi ma anche tante aziende collegate, più o meno direttamente, alla costruzione e alla gestione del centro commerciale e, in terza ma non definitiva istanza, sono stati lasciati a se stessi tanti lavoratori e lavoratrici che proprio nell’apertura dell’Outlet avevano riposto le proprie speranze in un futuro da affrontare con serenità e che si sono ritrovati con un pugno di mosche tra le mani.

Un’operazione disastrosa, impossibile trovare altri termini per definirla, preceduta e seguita solo da ricorsi e battaglie legali, una struttura enorme abbandonata e una vicenda che sembra stata cassata, rimossa, anche dalle discussioni degli stessi occhiobellesi. Nessuno, o quasi, ne vuole parlare, nessuno, o quasi, sembra intenzionato ad affrontare un argomento che appare relegato tra le cose del passato di cui non ha nemmeno un senso parlare. Anche se, lo ribadiamo, il disastro è stato totale. E se di passato è difficile parlare, altrettanto complicato sembra affrontare l’idea di futuro. Lo spazio è occupato, le idee in questi anni non sono mancate ma, ad oggi, sembra non esistano soluzioni all’orizzonte.

Sono stati ipotizzate tante opzioni per il recupero dell'area. L’ipotesi più chiacchierata negli ultimi tempi, in realtà anche questa soluzione non sembra, almeno a breve, praticabile, riguarda la trasformazione della zona in una sorta di centro servizi alla persona, dove collocare una casa di riposo per anziani o, più in generale, una cittadella all’interno della quale sistemare una serie di servizi dedicati alla terza età.

Staremo a vedere, di certezze ancora non ce ne sono, i dati incontrovertibili dicono che l’Outlet Village non è più, che l’area è completamente dismessa, che ormai sono alle spalle, e ormai dimenticati, tutti i sogni di gloria legati all’apertura del centro commerciale. Di responsabilità, politiche e amministrative, si continua a non parlare, così come di un minimo di progettazione per il futuro che, allo stato delle cose, non sembra particolarmente roseo. O forse, e questo probabilmente è quello che tutti si augurano in questo momento, il fatto che l’opinione pubblica non sia a conoscenza di progetti e movimenti non significa che non si stia lavorando alla riqualificazione dell’area.

Cercheremo di capire se qualcosa bolle in pentola e se questo silenzio non è segno di immobilismo ma semplicemente indica i proverbiali ‘lavori in corso’. Nel frattempo rimane lo spettacolo desolante di una cattedrale nel deserto abbandonata ad un futuro decisamente poco rassicurante.

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