VOCE
LAVORO
08.09.2022 - 21:00
“Attività è stata sospesa per quattro ristoranti, 28 violazioni accertate, tra lavoro nero o irregolare e mancato rispetto della normativa sulla sicurezza nei luoghi di lavoro; 13 persone deferite a seguito di queste; 5 lavoratori in nero individuati. Sono i numeri che costituiscono il bilancio dei controlli estivi operati in Polesine dai carabinieri del Nucleo Ispettorato Territoriale del Lavoro di Rovigo. Numeri pesanti, ma purtroppo non inattesi”.
È così che Alberto Lucchin, 32 anni, rodigino, candidato alla Camera nell’uninominale per il Pd alle elezioni politiche del prossimo 25 settembre commenta i risultati delle verifiche dei carabinieri.
“Numeri pesanti – prosegue – perché, purtroppo, è ormai da tempo che assistiamo a uno smantellamento di quelle che un tempo erano solide garanzie all’interno del mondo del lavoro, che davano stabilità e possibilità di programmare il proprio futuro ai giovani e alle famiglie. Bisogna andare oltre il jobsact, fermando contratti pirata, va approvato il salario minimo e incentivato l’utilizzo dei contratti a tempo indeterminato. È fondamentale avere una certezza del proprio futuro sul lavoro, solo la stabilità consente di programmare con serenità e fiducia il proprio avvenire”.
“Parlo per esperienza personale – prosegue Lucchin – Sono stato a lungo un precario, anche una partita Iva, e non dimentico le notti passate nell’angoscia, per il timore di non riuscire a fare fronte alle bollette e alle scadenze; senza parlare del senso di profonda frustrazione che si avverte quando ci si rende conto che, per quanto lo si desideri, in un dato momento non è possibile, economicamente, formare una famiglia. Credo che nessuno debba più sentirsi in questa maniera, defraudato del proprio futuro”.
“Sono fermamente convinto che sia del tutto necessario e improrogabile reintrodurre nel mercato del lavoro una serie di tutele e garanzie per i lavoratori. Credo anche che per il nostro partito sia tempo ormai di andare avanti e lasciare indietro il Jobs Act che, dobbiamo riconoscerlo, non ha funzionato come avrebbe dovuto”.
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