VOCE
GUARDIA DI FINANZA
14.09.2022 - 10:30
Otto milioni di euro, sepolti nel giardino della loto abitazione. Scovati dalla Guardia di finanza e, in particolare, dai cani delle Fiamme gialle che sono addestrati a fiutare e individuare le banconote, per quanto ben nascoste. A finire arrestati sono stati marito e moglie, di Brescia, assieme al figlio e a una zia.
La coppia è ritenuta al vertice dell'associazione a delinquere finalizzata all'evasione fiscale e all'emissione di fatture per operazioni inesistenti che ha coinvolto 77 persone iscritte nel registro degli indagati, 22 delle quali arrestate dalla Guardia di Finanza e dai carabinieri di Brescia. I due erano irreperibili giovedì mattina, quando è scattato il blitz.
Secondo le indagini, il gruppo avrebbe emesso fatture false per oltre 500 milioni di euro, evadendo 93 milioni di imposte in attività di commercio di materiali ferrosi. Le indagini riguardano fatti che partono dal 2018. I due coniugi da alcuni mesi erano all'estero e si sono costituiti solo nelle scorse ore, la donna in carcere a Verziano, mentre l'uomo a Brescia. Hanno già fornito al proprio legale le prime ammissioni e davanti al gip sono intenzionati a confessare il vorticoso giro di fatture false.
Nei giorni scorsi, quindi, la Guardia di Finanza aveva ricostruito i movimenti che partivano da un cascinale nelle campagne di Gussago: l'indagine era partita da una segnalazione arrivata nel 2019 ai carabinieri di Gardone Val Trompia su bonifici emessi da un'azienda intestata a un operaio della Valtrompia e destinati a soggetti cinesi, versati su conti correnti esteri in banche asiatiche. Soldi che, secondo le accuse, servivano a pagare fatture inesistenti ma che tornavano poi in Italia grazie a "spalloni" che li portavano in contanti attraversando le frontiere.
Una parte di quei soldi, 8 milioni appunto, sono stati recuperati anche utilizzando i cash dog delle Fiamme gialle, addestrati per fiutare il denaro: erano sotterrati in alcuni campi della Franciacorta
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