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IL LUTTO

Addio al “custode” di Tullio Serafin

Ieri l’ultimo saluto. Aveva creato il circolo dedicato al direttore e conservato i documenti

Addio al “custode” di Tullio Serafin

Luciano Guzzon

Ieri Cavarzere ha salutato per l'ultima volta Luciano Guzzon, un uomo che grazie alla sua passione ha fatto mantenere viva la memoria Tullio Serafin: “Grazie a lui Serafin non è passato nel dimenticatoio. Buon viaggio avvolto dalla musica e dalle voci dei più grandi”.

Si è spento improvvisamente a 79 anni Luciano Guzzon, noto anche come “Ciano Reboi”. Lo hanno annunciato la moglie Graziella, le figlie Barbara e Cristina, il genero Luciano e Mery, insieme a parenti ed amici. L’ultimo saluto si è svolto ieri mattina, nella chiesa di Santa Maria Assunta a Rottanova, dove in tanti lo hanno atteso per ricordarlo. Luciano, infatti, era molto noto a Cavarzere, soprattutto nella sua frazione, Rottanova, dato che fu il primo a collezionare tutto il possibile per ricordare il famoso direttore d'orchestra Tullio Serafin, nato nella stessa località.

Così Luciano creò il circolo dedicato al maestro, memoria alla quale si dedicò per tanti anni, custodendo con tanta passione il materiale che nel 2018 ha consegnato all’”archivio storico Tullio Serafin” - del quale divenne socio onorario -, ora portato avanti dalla musicologa Nicla Sguotti e da Andrea Castello. “Fiero, orgoglioso, entusiasta del suo amato Tullio Serafin: vogliamo ricordarlo così Luciano Guzzon, che per anni si è dedicato alla memoria del maestro - così lo ricorda Castello -. Con il suo entusiasmo, senza bisogno di agenti o impresari, faceva arrivare a Rottanova personaggi che potessero testimoniare la grandezza di Serafin, investendo molto spesso anche di tasca sua. Quando Luciano parlava del maestro i suoi occhi si illuminavano, e aveva sempre qualcosa di nuovo da raccontare… segno tangibile che solo un vero appassionato può avere. Luciano è stato uno dei pochi, forse l’unico, ad avere il coraggio di mantenere viva la memoria di Tullio Serafin per tanti lunghi anni, e gli si riconosce l’impegno di aver dato a Tullio Serafin una degna sepoltura dopo dieci anni dalla sua morte. Luciano merita quella gloria che solo le persone semplici come lui possono avere, perché grazie a lui Serafin non è passato nel dimenticatoio. Grazie Luciano, sapremo custodire il tuo amato archivio insieme a Jacopo e Federica Conte, pronipoti del maestro e a tutto il direttivo. Buon viaggio avvolto dalla musica e dalle voci dei più grandi”.

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