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CRISI ENERGETICA

"Con queste bollette, in tanti non riapriranno"

Brugiolo parla della stagione estiva appena finita, la prossima per molti sarà una enorme incognita

“Moriremo di stenti, non di virus”

Nicola Brugiolo, notissimo esercente di Rosolina Mare

Chiusi per la meritato riposo dopo la stagione estiva, con l’incognita se si riuscirà a ripartire o meno. È la situazione di tante attività legate al lavoro stagionale, che in questi giorni si stanno finalmente prendendo una pausa, dopo un intenso periodo di lavoro ma che, come conferma Nicola Brugiolo del ‘Bar Sole’ di Rosolina Mare, valuteranno le decisioni future, anche in base ai costi che dovranno sostenere. 

Brugiolo, Lei nei giorni scorsi tramite Facebook ha salutato i propri clienti annunciando una piccola pausa dopo la stagione estiva. Il post chiudeva con un’incognita sulla riapertura, in base ai costi energetici da sostenere. Com’è la situazione delle attività del luogo in questo momento?

“Il problema ormai è generale e riguarda tutte le aziende, dove le utenze dell’energia elettrica sono raddoppiate, a volte anche triplicate rispetto allo scorso anno. Ci sono attività che da un costo di 9mila euro sono arrivate raggiungere importi da 23mila, e solo per il mese di agosto, altre da 14mila euro a 40mila. Nel mio caso da un importo del 2021 di circa 2.100 euro ora siamo arrivati quasi a 5mila. È un fattore di grande preoccupazione per noi, nonostante usciamo da una stagione di gran lavoro e tecnicamente abbiamo la forza di resistere. Ma non è normale che la gente lavori solo per pagare la bollette”. 

La grande preoccupazione di tutte le attività sono i mesi che verranno.

“Nel settore della ristorazione ottobre e novembre sono mesi definibili ‘morti’. Il rischio è di non arrivare nemmeno al Natale. Se nei periodi estivi lavori per compensare questi periodi di basso lavoro, così facendo rischiamo solo di rimetterci, specialmente in una realtà come il nostro territorio, con aziende inserite in piccoli paesi. Le attività come la mia si fermano un paio di mesi per riaprire lo stesso nei periodi invernali soprattutto per offrire un servizio. Nella realtà di Rosolina Mare ci sono pochissimi abitanti, per lo più anziani, e si lavora per dare un punto di riferimento e aggregazione a chi vi risiede fisso. Un servizio che riesce a sopravvivere proprio grazie al fatto che i mesi estivi garantivano un equilibrio, ora non è più possibile”.

 I costi energetici tra l’altro impattano anche sui bilanci familiari, portando cambiamenti anche nei consumi delle persone andando ad aggravare la situazione per il commercio.

“Sta aumentando ogni cosa, beni alimentari, luce ma anche gas. Io stesso avevo tentato la strada del pellet e della legna per contenere i costi, ma sono materie che hanno visto i prezzi salire alle stelle e a volte sono anche introvabili. Il pellet al sacco è passato da 5,50 euro a 12 euro al sacco, la legna dal costo di 180 euro al bancale ora ha superato i 280. Questi aumenti pesano anche sulle scelte dei nuclei familiari, che ovviamente devono rivedere le priorità di spesa e tagliano il superfluo, ovvero uscire e consumare”.

Tra le soluzioni proposte c’è la rateizzazione. Perché non è efficace?

“Se  io questo mese non riesco a pagare questo importo lo divido in più rate, ma lo posso fare solo su una fattura. Il prossimo mese, quindi, mi ritrovo a pagare l’importo della rata più quelli delle altre bollette. Come può essere una soluzione? Vuol dire non comprendere veramente la realtà delle cose”

Che cosa chiedono quindi le aziende?

“Misure che ci aiutino, ben diverse dalle soluzioni proposte fino ad oggi. Usciamo già dal bruttissimo periodo del Covid, dove gli aiuti sono stati insufficienti e hanno portato solo a creare debiti, che molte attività non riescono a pagare. E dove i contributi non coprivano nemmeno le spese che avevamo nonostante le attività chiuse. Lo stato, invece di aiutarci, ci ha portato solo ad indebitarci”.

Una domanda diretta, riaprirà a novembre?

“In questi giorni ci riposeremo e faremo alcuni lavoretti interni al bar. Spero le cose si sistemino prima della riapertura. Altrimenti diciamo che la situazione è molto grave”.

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