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L'ALLARME

"Il carovita sta uccidendo la beneficenza"

Davide Sergio Rossi, di Bandiera Gialla: “Sono calate le donazioni di alimentari per le famiglie povere. Noi ne seguiamo 600, ma è dura”

"Il carovita sta uccidendo la beneficenza"

Bandiera Gialla questa volta chiede aiuto ai Polesani: l’associazione guidata da Davide Sergio Rossi, pilastro fondamentale per l’assistenza alle famiglie in difficoltà, capofila negli aiuti ai cittadini durante la Pandemia, ora soffre gli strascichi della nuova crisi che ha colpito l’Italia. Le difficoltà delle aziende dovute all'aumento dei costi hanno ridotto all'osso le donazioni alimentari e l’associazione è costretta a comprare tutto di tasca propria. E il fondo si sta esaurendo. Ne parla il suo presidente.

Avete notato un aumento di richiesta aiuti per il caro bollette?

“Devo dire che per il momento non ci sono state inoltrate particolari nuove richieste di aiuto legate a questa problematica anche se sappiamo essere particolarmente diffusa perché abbiamo una quindicina di volontari che lavorano allo sportello integrato del Comune dove ogni giorno si presentano richieste di questo tipo. E sappiamo che là le richieste sono sicuramente aumentate. Noi non paghiamo le bollette alle famiglie che aiutiamo ma diamo cibo e vestiti. E purtroppo sentiamo il peso di questa nuova crisi sugli aiuti alimentari”.

In che senso?

“Nel senso che non ne riceviamo più tanti quanto prima. Adesso seguiamo circa 600 famiglie polesane e circa 100 profughi ucraini anche se, devo dire, che molti stanno ritornando a casa. A queste famiglie garantiamo un aiuto alimentare mensile, alle volte anche ogni 15 giorni ma ora che potremmo avere un po’ di respiro perché molti ucraini tornano a casa, abbiamo difficoltà di reperimento dei prodotti alimentari. Il banco alimentare di Verona, dove ci riforniamo, è rimasto chiuso in agosto e abbiamo investito tutta la nostra liquidità nell'acquisto degli alimenti per non far mancare il nostro aiuto a chi vive di questo”.

Avete riscontrato problematiche anche con le vostre bollette?

“Le bollette dell’emporio le paga il Csv, e noi non possiamo che ringraziare infinitamente il Centro servizi volontariato che lo fa per noi”.

Avete problematiche con l'attività dell'associazione?

“Sí, come dicevo facciamo fatica a trovare prodotti alimentari. Noi storicamente offriamo verdura a chi è in difficoltà ma oggi non ci viene più messa a disposizione tutta la verdura di una volta. Immagino che con la crisi attuale i nostri ‘fornitori’ siano anche loro in difficoltà. Gli ultimi venerdì dal Mercato di Lusia, che sempre ci aiuta, abbiamo trovato poca roba a disposizione. Sarà sicuramente dovuto all'aumento dei costi che li ha messi in difficoltà”.

Cosa si può fare per arginare questo problema?

“Stiamo concentrando i nostri sforzi nell’allargare i fornitori. Negli ultimi giorni sono andato personalmente dalle associazioni di categoria dei coltivatori e produttori per vedere se riescono a darci qualcosa in più per non far mancare la fornitura alle famiglie. Il resto lo acquistiamo con le quote dei soci e qualche sostenitore che però dona di solito a fine anno. Quindi facciamo fatica, stiamo attraversando un momento di difficoltà anche noi: sono due mesi che non abbiamo cibo a sufficienza e abbiamo speso migliaia di euro per comprare alimenti. Abbiamo bisogno di aiuto”.

Servono anche volontari?

“Fortunatamente quelli non mancano mai, ne abbiamo tanti. Ma abbiamo bisogno di donazioni”.

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