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Adria capitale della coralità

Mauro Giuriolo presidente di Bancadria: “E’ molto bello vedere tutti i nostri teatri auditorium aperti quasi contemporaneamente”

Adria capitale della coralità

La città etrusca si appresta a diventare per due fine settimana la capitale italiana e internazionale della coralità. Nelle giornate di domenica 2, sabato 8 e domenica 9 ottobre ospiterà l’11^ Festival della coralità veneta con l’assegnazione del premio. Quindi l’evento musicale speciale “Bondì cara Venezia” dedicato a festeggiare i 1600 anni della nascita della Serenissima. Arriveranno in città 24 cori da ogni parte della regione e si esibiranno in quelli che il sindaco Omar Barbierato ha definito i “santuari della musica adriese”: dal maestoso teatro Comunale all’elegante Ferrini, dal moderno auditorium Mecenati al “familiare” Pertini, per arrivare alla basilica della Tomba, che di fatto è la “casa” del Soldanella.

La manifestazione è stata presentata ieri mattina a Palazzo Tassoni alla presenza del sindaco Omar Barbierato affiancato da Federico Simoni, consigliere Asac, Associazione per lo sviluppo della coralità veneta, quindi Paolo Zoccarato direttore del conservatorio Buzzolla, Marco Doati direttore del Ferrini, Graziella Braghin del cda della Casa di riposo dove si trova il Pertini, l’arciprete della Cattedrale mons. Matteo De Mori e Mauro Giuriolo presidente di BancAdria Colli Euganei che sostiene l’iniziativa. Collegati via zoom Alessandro Raschi e Pierluigi Galeazzo rispettivamente presidente e segretario dell’Asac Veneto.

Il valore culturale e sociale della manifestazione, al di là degli aspetti strettamente artistici sicuramente di alta qualità, è proprio nelle parole di Giuriolo. “E’ un piacere essere qui – afferma – La nostra banca è sempre presente quando si organizzano iniziative che creano sinergia tra associazioni, enti e istituzioni per la promozione del territorio e delle sue eccellenze. Questa straordinaria manifestazione risponde pienamente a questi obiettivi promuovendo un evento la cui eco andrà ben oltre i confini adriesi, polesani e veneti”. E aggiunge: “E’ veramente molto bello, quasi emozionante, vedere tutti i nostri teatri e auditorium aperti quasi contemporaneamente: è segno di ritorno alla socialità e alla vita dopo i difficili mesi della pandemia”.

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