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BADIA POLESINE

Caso preferenze, intervengono Tar e prefetto

La Galletto punta al seggio di Magda Mantovani. Un mese di tempo, sentenza il primo dicembre

Caso preferenze, intervengono Tar e prefetto

Sarà la prefettura di Rovigo, tassativamente entro il mese di ottobre, a svolgere una verifica, sentendo anche le parti in causa, sul presunto errore di trascrizione nel numero di preferenze ottenute alle elezioni comunali del giugno scorso da Mariagrazia Galletto, esponente di Fdi candidata nella civica del sindaco Giovanni Rossi e risultata, dopo lo spoglio, prima dei non eletti con 106 preferenze.

Lo ha deciso il Tar del Veneto, valutando il ricorso presentato proprio dalla Galletto, assistita dall’avvocato Paolo Bissaro, e fissando la nuova udienza - che con tutta probabilità sarà decisoria - per il prossimo primo dicembre, una volta acquisiti i verbali delle operazioni affidate alla prefettura.

La Galletto, infatti, lamenta come nel verbale dello scrutinio redatto dalla sezione elettorale numero 10 le siano state attribuite 12 preferenze anziché le 22 che avrebbe effettivamente riportato, e a questo proposito allega anche la dichiarazione dell’ex vicesindaco ed ex deputata Antonietta Giacometti, in qualità di rappresentante di lista, e anche della rappresentante della lista avversaria, Badia Domani.

Non solo questione di lana caprina: con quelle dieci preferenze in più la Galletto arriverebbe a 116 voti complessivi anziché i 106 che le sono stati attribuiti, superando così Magda Mantovani che con 109 preferenze è risultata l’ultima degli eletti nella lista del sindaco. La Galletto, quindi, entrerebbe in consiglio comunale al posto della Mantovani.

Il Tar, dopo aver analizzato il ricorso, ha quindi dato incarico al prefetto (o a un suo commissario delegato, meglio se appartenente all’area raccordo e collaborazione con gli enti locali della prefettura) di acquisire i verbali e gli atti necessari, predisponendo un verbale da inviare poi al Tar stesso. Nelle sue operazioni, la commissione della prefettura dovrà procedere, alla presenza delle parti, alla verifica della correttezza dello scrutinio. Il tutto entro trenta giorni dalla comunicazione ricevuta dal Tar, che si è riunito in camera di consiglio mercoledì scorso e che ha stretto giro ha emanato l’ordinanza.

Il primo dicembre, poi, il tribunale amministrativo veneto chiuderà il caso. Mettendo fine a questa lunga polemica post elettorale.

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