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Dal Rotary, un aiuto alle famiglie ucraine

Il presidente del circolo Paesante ha consegnato i buoni spesa nelle mani di Layla Marangoni

Dal Rotary, un aiuto alle famiglie ucraine

Mercoledì scorso, 5 ottobre, il Rotary Club di Porto Viro, rappresentato dal presidente del circolo Stefano Paesante, ha consegnato nelle mani del sindaco di Taglio di Po, Layla Marangoni, buoni spesa da consegnare alle famiglie che ospitano ucraini in fuga dalla guerra.

E proprio il presidente del Rotary Club di Porto Viro spiega il senso di questa iniziativa solidale: “Nei mesi scorsi – ha spiegato Paesante - il nostro distretto di riferimento del Rotary ha messo in moto una serie di iniziative finalizzate ad aiutare le famiglie ucraine in fuga dalla guerra e arrivate sul nostro territorio, il Rotary è sempre e da sempre impegnato nel sociale cercando di rivolgere le proprie attenzioni alle aree territoriali di riferimento e, in questa occasione, il legame è sancito dalla presenza, nei nostri paesi, di famiglie ucraine ospitate qui a causa della guerra".

"Per questo motivo, accolti in sala consiliare dal sindaco Layla Marangoni, abbiamo consegnato un contributo in ‘buoni spesa’ da distribuire per sostenere, appunto, le famiglie ospitate nel comune di Taglio di Po. I ‘buoni spesa’ potranno essere utilizzati da famiglie individuate dall’amministrazione comunale, in particolare dagli uffici dei Servizi Sociali, in base a criteri stabiliti dagli enti comunali preposti”.

Servizi Sociali che a quanto risulta sono già all’opera, una lista di beneficiari dovrebbe essere già stata stilata, in questi giorni i “buoni” del Rotary Club di Porto Viro saranno ragionevolmente consegnati. Il sindaco, Layla Marangoni ha salutato con riconoscenza il gesto del presidente Paesante: “A nome di tutta l’amministrazione comunale ringrazio il Rotary Club per l’attenzione che ha dimostrato nei confronti del nostro paese. A margine dell’iniziativa posso solo augurarmi che tutto questo finisca al più presto. Significherebbe tornare alla normalità, senza la guerra gli ucraini potrebbero tornare alle loro case, alle loro occupazioni e, soprattutto, tornerebbero a vivere giorni finalmente tranquilli e sereni”.

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