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PORTO VIRO

Il Pnrr salva il ponte di Gramignara

Approvato dalla giunta Mantovan il progetto di fattibilità tecnica ed economica: costo di un milione

Il Pnrr salva il ponte di Gramignara

Coi fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza il Comune di Porto Viro sistemerà finalmente il Ponte Gramignara, che da anni è in disastrato e non permette il transito alle auto a causa, appunto, delle sue pessime condizioni.

Ad annunciare i tanto attesi lavori direttamente il sindaco Valeria Mantovan, che proprio ieri coi colleghi di giunta ha approvato la proposta per gli interventi di messa in sicurezza del ponte sul Collettore Padano e ha annunciato che, nel frattempo, sarà aperto a senso unico alternato.

“Abbiamo scelto di aprirlo già subito al traffico per una corsia con senso unico alternato, anche se sarà una perizia a dirci se ce ne sarà la possibilità, per permettere il transito delle auto - spiega il sindaco Mantovan - e parallelamente abbiamo approvato il progetto di sistemazione che pescherà dai 1,6 milioni di euro che arriveranno dal Pnrr. Devo ringraziare Thomas Giacon, assessore ai Lavori pubblici e vicesindaco, per il lavoro svolto: per l’amministrazione comunale questo intervento è una priorità, le nostre frazioni meritano pari dignità e attenzione rispetto al centro”.

I lavori dovrebbero durare un anno. “Tra operazione di aggiudicazione e lavori ci vorranno 12 mesi e dovranno terminare per forza entro il 2026” conclude il sindaco Mantovan.

Il progetto di fattibilità economica per gli interventi di messa in sicurezza del ponte è stato affidato al geometra Mauro Siviero con l’assistenza di As2, per un importo complessivo di 1,6 milioni di euro dei quali 300mila euro di somme a disposizione dell’amministrazione. Per poter realizzare l’opera è necessario, però, che il ponte venga realizzato ad una sola corsia a senso unico alternato, per questo il progetto di fattibilità tecnico-economica è parametrato ai 960mila euro originari.

La questione del ponte è annosa. La sua chiusura risale all’autunno del 2019, quando la giunta precedente, guidata dall’allora sindaco Maura Veronese, aveva deciso di vietare il transito a ogni mezzo motorizzato, lasciandolo aperto soltanto al passaggio di pedoni e ciclisti. Ma il primo provvedimento del Comune sulla limitazione del traffico sul manufatto, che evidentemente presentava già qualche problema, risaliva addirittura al maggio del 2015, quando i blocchi di cemento agli imbocchi del ponte erano stati sistemati in modo da impedire il passaggio di mezzi pesanti ed agricoli, lasciando spazio soltanto al passaggio delle auto e - ovviamente - di bici, motocicli e pedoni.

Ma ben presto i quattro cubi furono spostati (e distrutti) da chi, con mezzi pesanti, non si era rassegnato a fare un giro sì più lungo, ma per il “bene” del ponte Gramignara stesso. Adesso sembra che la vicenda troverà una conclusione garantendo a tutti i mezzi il passaggio del Collettore Padano.

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Commenti all'articolo

  • frank1

    07 Ottobre 2022 - 15:08

    il pnrr salva un ponte in basso polesine..ma con tutti i miliardi non salvano gli italiani dalle bollette

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