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TRASPORTI

Il grande patto degli Interporti

Ci siamo: ecco l’avvio della sinergia tra nodi logistici del Veneto

Il grande patto degli Interporti

“Il Veneto è una macchina da guerra già a motori spenti, se li accende non ce n'è per nessuno. Lo dimostra il patto tra i nodi logistico del Veneto che rappresenta un fondamentale tassello delle azioni avviate dal Piano Regionale dei Trasporti approvato nel luglio 2020”.

La vicepresidente e assessore regionale alle Infrastrutture e Trasporti, Elisa De Berti, ha salutato con queste parole l’avvio della sinergia tra nodi logistici del Veneto, siglata da Fulvio Lino Di Blasio, presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Settentrionale, Enrico Marchi, presidente del Gruppo Save, Franco Pasqualetti, presidente di Interporto Padova, Primo Vitaliano Bressanin, presidente Interporto Rovigo, Corrado Donà, ad di Portogruaro Interporto e Matteo Gasparato, presidente di Consorzio Zai - Interporto Quadrante Europa.

“È determinante una gestione sinergica delle competenze e una pianificazione condivisa delle infrastrutture necessarie allo sviluppo economico e alla tutela del nostro patrimonio territoriale - prosegue De Berti - Con questo scopo, la Regione si propone nel ruolo di coordinamento per promuovere il confronto a livello interno, ma anche con le altre regioni in Italia e in Europa, per mantenere il Veneto al centro delle reti infrastrutturali e commerciali strategiche". Promozione territoriale, sviluppo intermodale e transizione energetica gli obiettivi primari: “Questo progetto è nato ragionando su alcune sfide comuni - ha spiegato Fulvio Lino Di Blasio - abbiamo messo da parte alcune forme di competizione, lavorando sulle esigenze che tutte le infrastrutture condividono. Il nostro è uno dei territori più ricchi d’Italia, dalla vocazione internazionale, che oggi si arricchisce grazie a questa collaborazione”.

“Si tratta - ha commentato il presidente dell’Interporto di Rovigo, Primo Vitaliano Bressanin - di un rafforzamento importante per l’intero sistema. E non solo. Come Interporto di Rovigo abbiamo anche un ulteriore asso nella manica: quando gli investimenti in corso da parte della Regione sugli assi navigabili arriveranno a compimento ci sarà per noi la possibilità di implementare ancora di più le nostre potenzialità, per esempio nei trasporto speciali e in quelli legati all’agroalimentare. Ma non solo. Quando alle prossime occasioni internazionali ci presenteremo tutti insieme, come sistema veneto, l’impatto sarà notevole. Per questo ci siamo impegnati, e dovremo farlo sempre di più, a sviluppare questa collaborazione. Insieme abbiamo delle potenzialità grandissime”.

Insomma: l’Interporto di Rovigo si trova ora ad essere parte integrante di un sistema interportuale e logistico complesso, oltre che ad essere uno dei fulcri della neonata Zls. E dire che fino a pochi anni fa il suo destino sembra segnato: cedere o chiudere. Oggi invece, oltre a garantire un utile di gestione significativo, la società ha intrapreso progetti di crescita importanti ed è entrato a fare parte di una grande rete regionale della logistica.

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Commenti all'articolo

  • Stefania

    09 Ottobre 2022 - 11:04

    Bello! Nel settore turismo fluviale io avevo cominciato ben dieci anni fa. Nel breve ed intenso periodo (diciotto mesi) durante il quale ho GESTITO, con regolare incartamenti, il porticciolo turistico di Rovigo, all'interno dell'area Interporto. Con grandi progetti ed aspettative. Peccato ci abbiano cacciati fuori non si capisce perché. Forse per lasciarlo in totale abbandono com'è a tutt'oggi.

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