“Occorre investire sull’uomo”

Nella mattinata di ieri, al Salone del grano di Rovigo, si è tenuto un convegno, accompagnato da profonde riflessioni. Fulcro dei discorsi è stato il momento di crisi che la società, a livello internazionale sta attraversando. Quali sono, dunque, gli strumenti per uscirne?

A parlare all’incontro dal titolo “Vivere il presente per costruire il domani” organizzato dalle associazioni “Scienza & Vita” e “Nuovi germogli”, tra gli altri, il patriarca di Venezia Francesco Moraglia che ha cercato di parlare ai presenti di futuro, in un contesto di grandi cambiamenti epocali che stanno attanagliando il nostro tempo e che di certo rimarranno indelebili nel tempo, segno di una storia che scorre, non rimanendo mai uguale a se stessa.

“Da questa grave crisi mondiale - ha detto il ptariarca - si può uscire soltanto se si investe sull’uomo, sapendo formare l’essere umano a utilizzare quei mezzi da cui deve guardarsi. Tali mezzi non devono diventare suoi padroni e parlo di finanza, parlo di economia e anche di ricerca. Tutti questi strumenti sono valori soltanto se l’uomo riesce a tenerli tra le proprie mani, sapendoli orientare sempre a favore dell’uomo e del bene comune”.

Il messaggio del convegno è quello di registrare le difficoltà oggettive che stanno colpendo tutti, tanto i più giovani quanto gli adulti, che si ritrovano in un mondo ogni giorno diverso e, talvolta, complesso da decifrare.

“Non parliamo - continua il patriarca - di cambiamenti, ma di una intera epoca di cambiamento in cui alcuni fenomeni, a partire dalla crisi finanziaria del 2008, passando per gli anni di pandemia globale nonché per quello che stiamo vivendo oggi con la guerra attualmente in corso, ci lasceranno diversi da come eravamo. Sono sfide che richiedono un approccio diverso alla realtà”.

E, avviandosi a conclusione, commenta: “L’unica via d’uscita è quella di investire sull’uomo. E’ molto importante l’intervento sulla speranza perché molte volte noi pensiamo che la società vada avanti per le risorse tecniche e scientifiche, ma quello che fa la differenza è, invece, lo sguardo dell’uomo e delle comunità nei confronti dell’epoca che viene vissuta”.

L’incontro ha avuto come obiettivo proprio quello di far emergere la speranza dalla drammaticità del presente. Una nota è stata poi aggiunta da Roberto Crosta, segretario generale dell’Unioncamere Veneto a Rovigo per questa occasione, che ha riferito: “Al giorno d’oggi le imprese soffrono una grande difficoltà per tutta quella serie di fattori che conosciamo e che vanno dalla guerra alla crisi energetica e pandemica. Oggi, però, abbiamo parlato di speranza, di imprese che rimangono per produrre attività per il proprio territorio. Dobbiamo aiutare le imprese affinché rimangano a produrre ed è questo ciò che bisogna fare per garantire quel che serve. Il nostro obiettivo è quello di costruire un futuro migliore per i nostri figli”. Una grande occasione, dunque, per il capoluogo polesano, che ha potuto trascorrere qualche ora nelle riflessioni sul nostro presente guardando, con un barlume di speranza, al futuro che verrà.

Gi. Br.