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Filiere, territorio e saper fare

Un importante momento di riflessione per il mondo dell'impresa

Filiere, territorio e saper fare

Spirito di resilienza, capacità adattiva e di rinnovamento per affrontare il complesso quadro socio-economico attuale, ma anche le sfide per il futuro. Il filo rosso dell’anno da “Capitale della Cultura d’Impresa” che lega l’area vasta Padova, Treviso, Venezia e Rovigo, evoca la persistenza e la capacità di rinnovarsi e di cambiare dell’imprenditorialità di un territorio.

Un modello diffuso e integrato di imprese, persone e società che produce ricchezza per 86 miliardi (58,2% del valore aggiunto veneto), oltre 32 miliardi di export (46,2% del totale veneto). E che nei primi sei mesi del 2022 ha messo a segno un aumento della produzione tra il +4,7% di Treviso e il +12,5% di Venezia (Padova +8,0%, Rovigo +6,0) sullo stesso periodo del 2021, un aumento record di 3,4 miliardi dell’export (+21,4%) sull’analogo periodo e ha registrato un saldo (ancora) positivo tra assunzioni e cessazioni di 50.405 contratti. Nonostante la curva in ripiegamento, a causa dell’impatto micidiale di shock energetico, inflazione e conflitto, che minaccia i conti delle imprese e i redditi delle famiglie.

A fare il punto giovedì prossimo, alle 17.30 al Palazzo della Ragione di Padova (piazza delle Erbe), sarà “Cultura d’impresa e sviluppo per la nostra comunità”, uno degli eventi conclusivi dell’anno da Capitale. Dopo i saluti istituzionali del sindaco di Padova Sergio Giordani, di Katia Da Ros vicepresidente Confindustria per l’Ambiente, la Sostenibilità e la Cultura e di Antonio Alunni presidente gruppo Tecnico Cultura di Confindustria, ne parleranno il presidente di Assindustria Venetocentro Leopoldo Destro, il presidente di Confindustria Venezia-Rovigo Vincenzo Marinese e i presidenti delle Camere di Commercio di Padova Antonio Santocono, di Treviso-Belluno Mario Pozza e di Venezia-Rovigo Massimo Zanon.

Nel corso dell’incontro, che si inserisce in un calendario di oltre 150 eventi, verranno analizzati da un lato i fattori che hanno permesso la costruzione di quell’ordito imprenditoriale che abbiamo conosciuto fino alla fine del secolo scorso e, dall’altro, la necessità di cogliere i necessari mutamenti che la cultura d’impresa deve affrontare per fronteggiare il nuovo contesto e per far sì che il Veneto sia ancora un territorio ‘imprenditivo’.

“Siamo orgogliosi di essere riusciti a coinvolgere, nel corso di quest’anno da capitale della Cultura d’Impresa, tutte le espressioni del territorio in un percorso di scoperta dei valori che guidano ogni giorno il nostro agire - dichiara il presidente di Confindustria Venezia Rovigo, Vincenzo Marinese - Crediamo che il tessuto industriale veneto sia chiamato ad esercitare un ruolo da leader del cambiamento, nel segno della trasformazione digitale e della transizione energetica. Il contesto geopolitico, economico e demografico è complesso, la crisi della manodopera richiede uno sforzo collettivo. Per tali ragioni, il mondo dell’impresa oggi si appella innanzitutto alle persone, ai giovani, ai lavoratori di oggi e domani che sono il vero capitale di ogni azienda. Il futuro è nelle nostre mani”.

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