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ROVIGO

Pensionato riceve una cartella da 700mila euro

L'incredibile vicenda di un ex artigiano polesano

Gli arriva una cartella da 700mila euro

Da una parte c’è la dura legge del Fisco, che se ti becca non perdona. Dall’altra, però, c’è la storia di un uomo, un polesano ora 70enne, che per una vita ha fatto l’artigiano edile, lottando contro la ludopatia e l’alcolismo. Ne è venuto fuori, ma ora l’Agenzia delle Entrate gli invia una cartella esattoriale da oltre 700mila euro, per tasse e contributi non pagati.

L’uomo oramai pensionato e fuori dal tunnel della ludopatia, dopo vari ricoveri in psichiatria a Trecenta, non ha pace. Né “pace fiscale”, quella che ora cerca attraverso il suo legale, né pace interiore: con oltre 700mila euro di debiti nei confronti dell’Erario e il pignoramento presso l’Inps di un quinto della sua non lauta pensione, non si può godere nemmeno la vecchiaia. E rischia di lasciare senza eredità il figlio, che - se così staranno le cose - dovrà rinunciare al lascito pur di non pagare i debiti del padre.

“Da cittadina ma ancora di più da legale sono indignata - dichiara Elena Gagliardo, avvocato del Foro di Rovigo - Quando un cliente ti porta questo incartamento ricevuto in questo momento storico, in cui si fa fatica a pagare le bollette, ritengo sia doveroso far comprendere come si comporta questo stato che spesso persegue i più indifesi, mentre magari con chi evade milioni di euro, riesce a cavarsela con qualche migliaio di euro per chiudere la partita”.

L’avvocato Gagliardo è del parere che il suo assistito, avendo un problema psichiatrico, con tanto di diagnosi, referti e ricoveri a comprovarlo, debba poter avere lo stesso trattamento dell’imprenditore che non paga i contributi pur di riuscire a pagare gli stipendi dei dipendenti e non chiudere l’azienda. “C’è giurisprudenza a quest’ultimo riguardo, ma se certamente dovessi trovare un appiglio di questo tipo, lo troverei giusto oltre che logico e sicuramente farei ricorso”.

E ribadisce: “Questo ha avuto ha avuto serie e diagnosticate problematiche sanitarie e ora, in pensione e risolto come uomo, si vede recapitare la richiesta strozzina di tributi del 2006 che proprio a causa di quel suo stato mentale non è riuscito a versare! Ma dico: con quale coraggio lo stato ha autorizzato l’invio delle cartelle ai cittadini che non riescono neppure a mangiare tra poco e per colpa della loro mal gestione?”.
Sono trascorsi 17 anni e probabilmente l’ex artigiano avrebbe volentieri chiuso nel cassetto i ricordi di intere giornate passate a giocare alle slot machine o d’azzardo, le notti a imbottirsi d’alcol. I ricoveri nel reparto di Psichiatria di Trecenta. E invece sono ancora lì a bussare alla sua porta. Con tanto di interessi.

“E’ doveroso rendere pubbliche le situazioni che in qualità di professionisti ci troviamo ad affrontare - riflette ancora Gagliardo - Ora questo cittadino deve adoperarsi con esborso di denaro, a risolvere questa situazione perché altrimenti la sua pensione sarà perennemente pignorata pur nella consapevolezza di non riuscire a recuperare neppure un decimo del credito. Dico solo vergogna”.

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