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LA NOVITA'
12.10.2022 - 14:16
Il castigo, il "vai in camera tua", il "ti tolgo la paghetta"? Obsoleti, da evitare, praticamente vietati. Lo sostiene il Consiglio Europeo, in una propria circolare che, prevedibilmente, sta suscitando un vespaio di polemiche.
"Bisogna reagire al comportamento scorretto con spiegazioni e in modo non aggressivo, evitando castighi come il time out, la riparazione dei danni o la decurtazione della paghetta". Sono esattamente queste le indicazioni del Consiglio d’Europa – organizzazione internazionale il cui scopo è promuovere la democrazia, distinta dal Consiglio europeo che è invece un organo dell’Ue e promuove gli orientamenti politici di Bruxelles – che suggeriscono ai genitori che tipologia di comportamenti adottare di fronte ad atteggiamenti maleducati dei propri figli.
La punizione del time out – conosciuta comunemente con la formula "Fila via in camera tua!" – prevede che il bambino resti del tempo da solo dopo aver combinato un guaio. Da sempre divide i genitori tra chi ritiene che porti il figlio a diventare calmo e collaborativo e chi lamenta che invece aumenti l’agitazione. L’organizzazione si posiziona dunque nella seconda categoria, bollandola come "obsoleta".
La testata francese Le Figaro riferisce che il Consiglio d’Europa – allertato da più associazioni educative – sta pensando di rivedere la sua posizione sul tema del time out, modificando a breve l’opuscolo che invece lo incoraggia. Tra le associazioni che hanno promosso questa direzione vi è Stop Veo che lotta per combattere la violenza educativa ordinaria, ovvero la violenza socialmente accettata usata contro i bambini con il pretesto della loro educazione, come schiaffi, ricatti emotivi, sgridate pesanti, minacce e umiliazioni.
"Segnaliamo che molti genitori fanno riferimento a questa soluzione per risolvere i problemi, ci auguriamo che l’abolizione venga spiegata dalla pedagogia e soprattutto sostituita da suggerimenti per provvedimenti meno violenti", così l’associazione ha commentato la direzione consigliata. Ma ci tengono a precisare: "Resta la raccomandazione che, se la tensione sale, meglio lasciare che il bambino pianga da solo e vada a calmarsi piuttosto che peggiorare le cose".
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