Cerca

GAIBA

Quell'oscuro delitto che sconvolse il Polesine

Scritto a quattro mani da Monica Stefani e Alessandro Ceccotto

Quell'oscuro delitto che sconvolse il Polesine

Scritto a quattro mani da Monica Stefani e Alessandro Ceccotto

Ha preso il via, venerdì scorso, la rassegna di presentazioni di libri “La storia è passata da qui…”, organizzata da Polesine Progressista in collaborazione con Anpi Ficarolo e con il patrocinio del Comune di Gaiba. Il primo appuntamento, guidato dallo storico Vittorio Tomasin, ha visto protagonista il libro scritto a quattro mani da Monica Stefani e Alessandro Ceccotto, “Efferatamente soppressa da un cinico discepolo di Landru. Un femminicidio del 1925 ad Adria”.

Un lavoro davvero molto interessante che ha consentito ai presenti di confrontarsi con un evento che accadde nei primi anni del secolo scorso ma che, purtroppo, per dinamiche e fattualità, può essere mutuato in tante occasioni vissute in questi ultimi anni. E Monica Stefani, questo parallelismo, lo ha spiegato in modo esauriente: “C’è una ripetizione in tutti questi fatti. Anche oggi, quando accadono queste cose, la domanda che ci si pone è come mai la donna ha accettato le violenze, non solo fisiche, di questo marito".

"Come ha potuto rimanere e credere che le cose potessero sistemarsi. Anna fa questo errore, ed è un errore che molte donne vittima di violenza fanno. Quello di credere di poter cambiare l’indole di un marito violento perché loro lo amano. C’è una ripetizione di questo modus operandi, siccome io ti amo e a te mi dedico, tu cambierai. Sì, sei violento, ma riuscirò a cambiarti”. Anna, e tante Anna in tutto il mondo, questo errore lo fanno, ma l’errore, l’orrore più grande, lo fanno gli uomini violenti, i mariti e i compagni violenti che di una donna si sentono padroni, al punto, come successo ad Anna, di ucciderle, sezionarle e poi gettarle a pezzi in posti diversi per cancellarle, anche fisicamente, dal loro mondo.

Incalzati dalle riflessioni di Vittorio Tomasin, sempre preciso nell’analizzare il contesto storico degli eventi e brillante nel cogliere parallelismi con il contemporaneo, Monica Stefani e Alessandro Ceccotto, entrambi autori adriesi, hanno raccontato la vita e l’assassinio di Anna Vecchi compiuto dal marito, Giovanni Pasquali detto Ugo, non tanto e non solo perché fatto di cronaca nera che nel periodo, pur non essendo l’unico caso di femminicidio, aveva avuto proprio per l’efferatezza, grande eco sulla stampa nazionale.

Una storia ricostruita con metodo scientifico da Alessandro Ceccotto che nel libro ha raccolto documenti d’archivio e testimonianze fondamentali nella composizione di un testo, lo ribadiamo, prezioso. Una ricostruzione storica precisa, un’analisi dei fatti non relegati all’episodio in sé ma proiettati nel contemporaneo, un racconto che, oltre a tutto questo, riconsegna ad Adria e al Polesine la figura dell’ennesima vittima innocente quasi completamente dimenticata.

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su

Caratteri rimanenti: 400