VOCE
ADRIA
16.10.2022 - 07:00
“Spero di aver lasciato un po’ di bene in questa comunità che mi ha dimostrato tanto affetto e fratellanza e che porterò sempre nel cuore” le ultime parole di padre Gianpio Moretti ai più stretti collaboratori prima di congedarsi dalla parrocchia della Tomba. Insieme a lui se ne sono andati padre Giuseppe e padre Bernardino. Si conclude così l’esperienza religiosa e pastorale dei Francescani dell’Immacolata durata 9 anni. Erano stati accolti dalla comunità e dalla città con una certa freddezza, non tanto nei loro confronti, quanto per la tristezza di aver visto partire i frati cappuccini che avevano lasciato la parrocchia dove 99 anni di presenza in città.
In silenzio, con semplicità, umiltà e dedizione i diversi religiosi che si sono succeduti dal 2013 si sono messi al lavoro, al servizio della comunità. Particolarmente significativo il loro impegno nei mesi difficilissimi dalla pandemia: nel rispetto delle norme restrittive e dei diversi lockdown non hanno mai fatto mancare la loro vicinanza ai fedeli, soprattutto ai più fragili, anziani, soli o ammalati. Appena possibile hanno fatto visita nelle loro case per portare una parola di serenità e speranza, insieme alla Comunione per chi la desiderava.
Gli anni dei Francescani dell’Immacolata sono stati caratterizzati anche da alcuni momenti di alto livello culturale come le mostre su don Bosco, Sant’Agostino, San Benedetto da Norcia solo per citare le più significative. Senza dimenticare alcune conferenze con personalità di alto profilo intellettuale: da don Nicola Munari a mons. Livio Melina, da suor Lucia Tartara a padre Cristopher Zielinski. Ma l’elenco è molto lungo.
Nell’estate scorsa, esattamente il 15 agosto, festa dell’Assunzione di Maria, alla quale è dedicata la basilica, la comunità ha celebrato con i Francescani dell’Immacolata gli 800 anni di consacrazione della chiesa. Nell’occasione padre Gianpio ebbe a dire: “Quante generazioni di uomini e donne si sono avvicendate in questa antichissima basilica con le loro gioie, le loro speranze, la loro fede. Bambini rinati alla fede, nutriti per la prima volta dall’Eucarestia, giovani consacrati nell’amore, fedeli defunti che hanno sostato per l’ultima volta nella loro chiesa”.
E nel momento dell’addio la comunità si è stretta attorno ai frati: all’ultima messa ha partecipato il sindaco Omar Barbierato con l’assessore Andrea Micheletti e la consigliera comunale Oriana Trombin. Molto toccante il saluto al coro Soldanella, così pure allegria e commozione hanno caratterizzato il ritrovo conviviale.
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