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ROVIGO

All'Iras arriva l'ennesimo commissario

Obiettivo: chiudere la restituzione al Comune di Casa Serena, unico modo per risanare i conti

All'Iras arriva l'ennesimo commissario

Obiettivo: chiudere la restituzione al Comune di Casa Serena, unico modo per risanare i conti

L’Iras entra nella (ennesima) nuova era. Oggi, infatti, la giunta regionale procederà alla nomina del nuovo commissario: ieri, infatti, è scaduta anche l’ulteriore proroga concessa al secondo mandato annuale dell’avvocato padovano Ezio Zanon. In pole position per sostituirlo, e terminare l’opera ormai tracciata di dismissione - Comune permettendo - di Casa Serena, proprio quella Tiziana Stella che dal luglio 2016 e per due anni è stata la prima di una lunga serie di commissari regionali alla guida dell’ente assistenziale rodigino.

Per lei (o, comunque, per il nuovo commissario) l’indicazione sarà quella di riuscire a convincere il Comune a riprendersi Casa Serena in cambio dei 3,2 milioni di euro previsti. Lo stesso Zanon, del resto, non ha lasciato spazio a interpretazione: questa è l’unica strada per salvare l’Iras e raddrizzarne i bilanci.

L’istituto rodigino di assistenza sociale, ha esposto Zanon davanti al consiglio comunale di Rovigo giovedì scorso, ha una perdita strutturale di 350mila euro l’anno: Casa Serena, però, rappresenta un buco nero i cui servizi sono in perdita di mezzo milione di euro. Un dato che rischia di appesantirsi ulteriormente con il rincaro di bollette e forniture. Senza Casa Serena, dunque, i conti di Iras tornerebbero in attivo, consentendo così all’istituto di andare a ridiscutere le linee di finanziamento con le banche, che in questo contesto hanno invece chiesto a Iras di rientrare dall’esposizione, mettendone ancora più in crisi i conti.

Per il Comune, lo scoglio - oltre al notevole esborso - rimane quello legato al futuro del grande immobile della Commenda. Cioè a cosa farne, una volta tornato nella piena disponibilità del municipio. Anche perché, qualunque sia la destinazione d’uso finale, serviranno pesanti interventi di sistemazione e riqualificazione, che rischiano di assorbire altre risorse. Per questo, comunque, c’è il Pnrr, attraverso il quale - come ha esposto il prefetto Clemente Di Nuzzo - è già certo l’arrivo di un finanziamento da quasi due milioni e mezzo di euro destinato proprio a questo scopo.

Sullo sfondo resta la questione sociale. Senza un accordo, ai 16 sfratti già decisi dal commissario e congelati dal prefetto, potrebbero seguire quelli degli anziani autosufficienti tra gli ulteriori 36 ospiti della struttura.

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