VOCE
ADRIA
21.10.2022 - 05:00
Il consigliere comunale Gino Sandro Spinello
La recente assemblea pubblica nel centro civico di Valliera per presentazione del progetto della ciclabile che conduce ad Adria, si è rivelata poco più che una parata civica dal forte sapore elettorale alla presenza del sindaco Omar Barbierato. Oltretutto la cittadinanza chiedeva di essere informata e coinvolta prima, non subire passivamente un progetto già confezionato. Del tipo: “Mangia ‘sta minestra, o salta la finestra”.
Molte le domande fatte, poche le risposte date e alquanto vaghe sulle questioni fondamentali.
Così il capogruppo dem Sandro Gino Spinello ha preso carta e penna ed ha presentato al sindaco un’interrogazione con risposta scritta e la richiesta di documenti “nel rispetto dei tempi previsti dalle norme statutarie e regolamentari”. Infatti gli stessi consiglieri comunali ancora non sono in possesso, com’è in loro diritto, di tutta la documentazione.
Scrive l’ex sindaco: “Nel corso dell'incontro ho appreso che la pista non sarà illuminata e questo mi pare rappresenti una forte limitazione della sua effettiva funzionalità”. Considerate le giornate di nebbia e l’oscurità nel periodo invernale già a metà pomeriggio, è chiaro che la pista risulta poco funzionale. Allora “chiedo che il percorso sia dotato di lampioni magari fotovoltaici già in questa fase di realizzazione”.
La spesa dell’opera sfiora il milione di euro, di cui 650mila presi dalle casse comunali e gli altri 300mila in arrivo dalla Regione. Tuttavia Spinello “vuole conoscere la graduatoria completa per sapere quali comuni hanno rinunciato a quel bando”.
Entrando nel merito dell’opera, Spinello rileva che “non tutti gli attuali proprietari dei terreni interessati dal percorso abbiano sottoscritto la cessione bonaria per consentire il realizzo dell'opera. Allo stato non mi risulta siano stati emessi i relativi decreti e l'effettiva immissione in possesso da parte del Comune. Credo che prima dell'aggiudicazione ovvero della determinazione a contrarre (che affida l'appalto) debba essere dichiarata la disponibilità, altrimenti ci si espone ad eventuali imprevisti con risarcimento del danno in favore dell'appaltatore”.
E ancora: “Ritengo sia stato incauto procedere con l'affidamento e addirittura, come appreso quella sera, alla consegna lavori alla ditta. Quali sono i motivi che hanno spinto l'amministrazione a scegliere un tale modus operandi difforme dalle norme?”
A questo punto l’esponente Pd chiede di conoscere, con relativa documentazione, i pareri dei diversi enti: dalle Ferrovie a Veneto strade, dal Consorzio di bonifica per arrivare alla Soprintendenza
paesaggistica e archeologica. “Nell’incontro pubblico non mi è stata data risposta – osserva Spinello – se non una generica rassicurazione del sindaco il quale ha affermato che tutto era apposto. Non ritengo la mia domanda peregrina, in quanto, non accade raramente che gli enti preposti alla vigilanza richiedano varianti alle progettazioni che a volte fanno lievitare i costi inizialmente previsti”.
Un altro aspetto particolarmente delicato è il finanziamento dell’opera. “Questa pista – ricorda l’ex sindaco - viene finanziata, in larga parte, con risorse proventi dalle contravvenzioni stradali: 470mila euro su 950mila del costo complessivo. Nella relazione del 25 luglio scorso sull'assestamento generale di bilancio, il collegio dei revisori segnala che, nel caso di lavori pubblici finanziati con entrate derivanti dal Codice della strada (ovvero le multe, ndr) queste necessitano di un costante monitoraggio da parte dell'amministrazione comunale. Nel caso della pista ciclabile di Valliera – avvertono i revisori - si raccomanda di vagliare attentamente l'andamento di questa entrata sia per il 2022 che per le due annualità successive 2023 e 2024".
"Il comandante della Polizia locale, interpellato a tale proposito dal collegio, riferisce che le entrate da sanzioni del Codice della strada hanno un andamento non lineare e al momento non appare possibile confermare con certezza la previsione di entrata attualmente indicata in 1,3 milioni di euro. La copertura della spesa, secondo le norme vigenti, al momento della consegna dei lavori deve essere certa e disponibile”. Allora Spinello chiede: “L'amministrazione comunale può certificare che la copertura finanziaria dell'opera è già stata accertata e definitivamente stanziata?”
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