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CORONAVIRUS IN POLESINE

Quinta dose? L'idea divide

Tra i rodigini c’è chi è assolutamente favorevole e chi non teme il virus e non farà la “punturina”

Muore a 51 anni dopo la prima dose di vaccino

Tra i rodigini c’è chi è assolutamente favorevole e chi non teme il virus e non farà la “punturina”

Il ministero della Salute suggerisce e ha dato il via libera alla quinta dose di vaccino per arginare il contagio da Covid-19 in particolar modo per persone fragili, ultraottantenni e per chi si trova in case di riposo.

Prosegue così la campagna vaccinale e c’è chi è d’accordo perché ritiene che ogni vaccino sia utile per vivere meglio e per combattere le malattie, ma c’è anche chi pensa che forse non sia più così necessario dato che la paura di questa pandemia globale sta abbandonando la società.

“Io ho già fatto la quarta dose – spiega Paolo – e ho già prenotato per la prossima settimana il vaccino antinfluenzale. E’ vero che in questo periodo ci sentiamo più liberi, ci muoviamo di più, ma sono argomenti su cui non si può scherzare molto. Per cui, ben vengano altre vaccinazioni nel caso in cui servano a tutelare le persone più fragili. Sebbene sia passato un po’ di tempo dall’inizio della pandemia, bisogna stare in guardia per evitare possibili momenti difficili”.

Sandro, invece, non è completamente d’accordo su questa estensione della campagna vaccinale ora che i timori sono perlopiù finiti: “Personalmente, io non ho paura del contagio da Covid-19 e l’ho anche già fatto. Per quanto riguarda i vaccini, abbiamo sentito che Pfizer ha dichiarato che i vaccini non erano stati testati e, dunque, non sapremo nemmeno quali ripercussioni si avranno a lungo termine. Data la situazione, non so se alle persone fragili effettivamente convenga ancora reiterare con queste vaccinazioni di cui sappiamo molto poco”.

Giancarlo ritiene i vaccini fondamentali per una società longeva e sana: “Io ho 70 anni e ho fatto il mio primo vaccino quando ero molto piccolo. Da lì, ho sempre deciso di vaccinarmi poiché ritengo che ogni vaccino sia utile per la buona sopravvivenza di noi cittadini. E’ vero, non c’è paura del Covid, ma la possibilità del contagio non è del tutto scomparsa. Perciò se ci saranno nuovi vaccini da fare, si faranno: è l’unico modo che abbiamo per combattere”.

Conclude Alessandro: “Su questo argomento non c’è da essere d’accordo o in disaccordo, semplicemente, dato che siamo ancora un Paese libero e democratico, ritengo che ognuno di noi debba scegliere secondo la propria sensibilità e secondo quel che ritiene più opportuno. Secondo me la paura del Covid non è più un problema”.

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Commenti all'articolo

  • diduve

    23 Ottobre 2022 - 18:18

    mi dispiace ma dopo la terza basta...

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