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ADRIA

Csa, Civici a difesa di Simone Mori

Crivellaro attacca i sindacati: “Sembra che siano entrati nel gioco politico di affossamento dell’ente”

Idee subito chiare: "Il Csa resterà pubblico"

Il presidente del Csa Simone Mori

Il movimento civico Impegno per il bene comune scende in campo per fare quadrato attorno al cda della Casa di riposo. Quasi a voler alzare un fortino a difesa soprattutto del presidente Simone Mori, come se il cda fosse sotto attacco dai nemici. E si arriva al punto di criticare persino l’intervento dei sindacati, dimenticando che uno dei sindacalisti che ha firmato anche l’ultimo comunicato, Cristiano Maria Pavarin, era candidato con i civici a sostegno di Barbierato.

Sulla questione, allora, intervengono Federico Paralovo, Fabio Braghin e Sante Crivellaro, rispettivamente coordinatore politico Ibc, vice e responsabile del gruppo di lavoro sul sociale.

“Gli esponenti politici che continuano ad attaccare sistematicamente il presidente del Centro servizi anziani Simone Mori e il suo gruppo - affermano - dovrebbero avere l’intelligenza politica di ammettere che il cda della Casa di riposo sta affrontando le stesse difficoltà di tutti i gestori delle residenze per gli anziani: pandemia e caro bollette. La crisi che si sta attraversando è un problema sociale enorme, che deve essere affrontata nei tavoli e nelle sedi opportune, conferenza dei sindaci con il piano di zona, in Regione Veneto con una riforma che attendiamo da 20 anni e anche a livello nazionale, visto che il Pnrr ha completamente dimenticato gli anziani”.

Evidenzia Paralovo: “Una situazione aggravata da problemi lasciati indietro da anni, che non sono imputabili, dati alla mano, all’attuale gestione. Ricordo che l’attuale direttivo, nel momento in cui si è insediato, poco prima che scoppiasse la pandemia, ovvero a fine gennaio 2020, si è ritrovato con il certificato di prevenzione incendi (Cpi) e il certificato antisismico fermo da anni. La gestione Passadore aveva ottenuto un fondo di quasi 2 milioni di euro per il Cpi e dopo 10 anni ne aveva spesi circa 450mila senza avere chiaro dove ospitare le persone del nucleo in cui si dovevano avviare i lavori. L’attuale gestione, è bene ribadirlo, in pochi mesi ha emesso un bando e avviato i lavori per il primo nucleo per un importo di 250mila euro. La certificazione antisismica doveva essere fatta entro il 2017, invece anche questi lavori sono stati avviati dall’attuale gestione con un investimento di circa 90mila euro”.

Da parte sua Braghin si rivolge direttamente alle tre sigle sindacali, Fp/Cgil, Cisl/Fp e Uil/Fpl. “Il comunicato stampa dei sindacati – dice- richiama l’attenzione sul personale e sugli standard come se il cda avesse come unica proposta, per risollevare l’ente da questo difficile periodo, il taglio del personale. In realtà, la delibera del piano di rientro proposto dal cda prevede diverse azioni. Il personale è toccato solo in minima parte, non è attraverso il personale che il cda intende affrontare la crisi. Il taglio previsto, infatti, è di 100mila euro su 4 milioni e 300mila”.

A questo punto Crivellaro rileva che “l’obiettivo che il cda si è dato è quello di arrivare a 174 ospiti, ovvero la capienza massima e i sindacati in questa partita potrebbero essere di fondamentale importanza portando un vero beneficio ai lavoratori e agli ospiti. Invece da certe dichiarazioni sembra che siano entrati nel gioco politico di affossamento dell’ente della struttura, sembra che Iras Rovigo non abbia insegnato nulla”.

Ancora Paralovo: “Ricordiamo che all’interno del cda c’è un membro espresso dalle minoranze del consiglio comunale (Gilda Simonetta Menini, ndr) una persona di comprovata esperienza nel settore sociosanitario, che ha sempre collaborato e condiviso le scelte fatte in questi due anni di mandato”.

La nota dei civici chiude con un appello: “Evitiamo che le dinamiche della campagna elettorale possano turbare gli equilibri del nostro Csa: l’attuale crisi economica ha destabilizzato le economie di tutte le Rsa della nostra zona e di tutto il territorio italiano. Problemi che il cda di riviera Sant’Andrea sta cercando di affrontare con il massimo rispetto per ospiti e lavoratori. Senza perdere ulteriore tempo, tutti insieme dovremo scuotere chi ha la possibilità di avviare delle riforme”.

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