Cerca

camera di commercio

Import export, boom polesano

Le importazioni trainate dall’aumento del valore del gas naturale

Import export, boom polesano causato dall’aumento dei prezzi

Crescono import ed export. Crisi e recessione sono dietro l’angolo ma intanto l’economia polesana e di Venezia fa i conti con la morsa indicata anche dai costi energetici. Importazioni ed esportazioni crescono entrambe nel primo semestre del 2022 per l’area di Venezia e Rovigo, rispetto al primo semestre dell’anno precedente.

L’analisi arriva dalla camera di commercio di Venezia Rovigo e se da un lato il recupero dell’export, che segna +35,3% sul 2021 e +33,8% sul 2020, fa ben sperare, dall’altra parte preoccupano le importanti crescite delle importazioni +107,1% sul 2021 e + 156,4% sul 2020, segno che l’aumento dei costi energetici e delle materie prime stringono le imprese in una morsa particolarmente difficile da contrastare.

Nonostante non sia possibile una quantificazione a livello di singola provincia, a livello regionale si può rilevare che nel primo semestre 2022 l’import veneto cresce, su base annua, del 41,2% in valori, mentre le quantità aumentano solo del’8,3%, a comprova del forte impatto dell’aumento delle quotazioni internazionali relative in particolare a prodotti energetici e materie prime.

Passando ad analizzare la situazione del Polesine si vede che i valori delle esportazioni della provincia di Rovigo registrati nel corso del periodo gennaio - giugno 2022, che si attestano complessivamente a 960,7 milioni di euro, sono in recupero del 17,1% rispetto al medesimo periodo del 2021, ma ancora lontani dai dati al secondo trimestre 2020 (-17,8%). Al riguardo, si registra una decisa diminuzione del settore farmaceutico (-27,5 % sul 2021 e -93,5% sul 2020), comparto che aveva trainato le esportazioni polesane nel corso di tutta l’annualità 2020. Questo calo è dovuto esclusivamente al crollo delle vendite della voce medicinali e preparati farmaceutici, passate da oltre 480 milioni di euro del 2020 a 2,48 milioni di euro del 2022 (-99,5%).

Facendo riferimento ai valori relativi ai flussi provinciali in importazione, che ammontano ad un totale di oltre 4,1 miliardi di euro e crescono del 229% rispetto al secondo trimestre 2021 e del 248,4% rispetto al medesimo periodo del 2020. L’aumento delle quotazioni dei prodotti energetici a livello internazionale ha contribuito al raggiungimento di tali valori: i valori dei flussi in entrata di gas naturale, che costituiscono il 78,1% del valore complessivo delle importazioni locali, hanno registrato un incremento del 441,6% rispetto al 2021 e del 598,4% in confronto al 2020, attestandosi a 3,23 miliardi di euro, grazie alla presenza del terminale Adriatic Lng, impianto che si trova al largo di Porto Levante, nell’alto Mare Adriatico, e che ha una capacità di rigassificazione di 8 miliardi di metri cubi annui, corrispondenti a circa il 10% del fabbisogno nazionale di gas naturale.

Al riguardo, aumentano esponenzialmente i valori delle importazioni dal Qatar (+303,2% sul 2021 e +354,2% sul 2020, per un valore di oltre 2 miliardi di euro, il 100% delle importazioni italiane di gas naturale qatarino), dagli Stati Uniti (+1.017,2% sul 2020 e +5.717,6% sul 2020), dalla Russia (per un importo di oltre 189,6 milioni di euro), dalla Guinea Equatoriale (per un ammontare di 104,3 milioni di euro) e da Trinidad e Tobago (per un ammontare di 101,1 milioni di euro).

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su

Caratteri rimanenti: 400