VOCE
SPARI IN CLASSE
27.10.2022 - 05:30
“Non esistono parole per commentare un comportamento del genere”, questo il pensiero di Leonardo Raito, sindaco di Polesella, sul recente fatto di cronaca che ha coinvolto alcuni studenti di una classe prima dell’istituto Viola Marchesini. Qui, infatti, una prof è stata colpita con spari di una pistola ad aria compressa.
Dal primo cittadino arriva una forte condanna al gesto e una manifestazione di solidarietà a coloro che operano nella scuola. “Questo episodio mi ha lasciato di stucco - conferma -, mai avrei pensato che si potesse arrivare ad un gesto simile. Qui si è oltrepassato il limite, difficile commentare quando spari addosso ad un docente che, tra le altre cose, rappresenta un'istituzione”.
Sul suo profilo Facebook però Raito è stato anche più duro: “E non diciamo, per favore, che è colpa di tutti o del sistema. Qui siamo di fronte a dei veri deficienti-delinquenti. E per fortuna non tutti lo siamo. Puniteli in modo esemplare”.
Secondo il sindaco, inoltre, è fondamentale che ci compie questi gesti si assuma le proprie responsabilità, smettendo di nascondersi dietro la 'scusante' della società. “Manca il rispetto per le istituzioni - aggiunge - inutile poi annegare le responsabilità, frutto di azioni di delinquenti, derubricandole nella colpa del sistema. Non può essere sempre colpa di tutto. Ci sono responsabilità individuali chiarissime, l’atto era una cosa preparata. Serve un freno, e messo anche con rigidità. Ma va aperto anche un dialogo all'interno delle famiglie”.
Secondo Raito la punizione poteva essere più severa. “Chi non ha rispetto della scuola deve perdere il diritto a questo percorso, di crescita e conoscenza - continua - e soprattutto che si investano risorse su persone che non ne comprendono il valore. Una settimana di punizione non basta”.
Il dispiacere è soprattutto per quella parte 'sana' che spesso viene oscurata da questi atti. “Sarebbe bello che il mondo dei ragazzi, i comitati studenteschi, si facesse sentire, organizzando una manifestazione a difesa della scuola - conclude -, sarebbe un modo di dissociarsi da quanto accaduto facendo vedere che 100 alberi che crescono fanno più rumore di un gruppo di alberi marci che cadono. Alla docente, al personale, ma anche agli studenti che ogni giorno si impegnano, e alle loro famiglie che cercano di dare modello corretti, va la mia solidarietà”.
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