VOCE
Rovigo
31.10.2022 - 06:00
Quasi 20mila senza lavoro. Sono esattamente 17.168 i disoccupati in Polesine alla data dello scorso 30 giugno. Emerge dall’ultimo report di Veneto lavoro. Fra questi 10.332 sono donne e 6.836 uomini. La dimostrazione che la disoccupazione femminile è molto più accentuata di quella maschile. E ancora 13.456 sono i disoccupati italiani e 3.712 stranieri. Andando ad analizzare le fasce d’età: i giovani sono 3.248 (età 15-29 anni); gli adulti 8.299 (30-54 anni) e i senior 5.621 (over 54 anni). E ancora ci sono ben 974 laureati senza lavoro.
In Veneto: Sono circa 274.000 i disoccupati che, alla data del 30 giugno 2022, risultano iscritti ai Centri per l’impiego del Veneto, cui si sommano 110mila soggetti in sospensione, ovvero persone che risultano temporaneamente occupate o che mantengono la condizione di disoccupazione per ragioni di reddito, per un totale di 384.000 soggetti disponibili. È quanto emerge dal rapporto annuale di Veneto Lavoro su “I disoccupati amministrativi dei Centri per l’impiego del Veneto”, pubblicato all’interno della collana “Tartufi”.
Riguardo alle caratteristiche anagrafiche dei disoccupati, nella maggior parte dei casi si tratta di donne (59%) e di persone con cittadinanza italiana (74%), ma con una percentuale di stranieri non trascurabile (26%) rispetto alla popolazione di riferimento. In termini di età prevale la fascia 30-54 anni, mentre i giovani under 30 costituiscono il 22% del totale e molti di loro sono inoccupati, ovvero alla ricerca del primo impiego. Quasi la metà degli iscritti possiede come titolo di studio soltanto la licenza media, il 25% sono in possesso di un diploma di scuola superiore e il 9% sono laureati. La distribuzione a livello territoriale riflette la dimensione delle singole province venete: la maggiore presenza di disoccupati si registra a Padova (53.492 disoccupati, pari al 20% del totale regionale) e Verona (53.048), seguite da Venezia (49.979), Treviso (46.465), Vicenza (43.726) e dalle due province meno popolate di Rovigo (17.168) e Belluno (10.207).
Per quanto riguarda invece i soggetti in sospensione, per i quali spesso incide il carattere stagionale dell’occupazione legata al turismo, aumenta il peso di Venezia, che da sola concentra il 29% dei sospesi, mentre a livello di singolo Centro per l’impiego prevalgono quelli di Jesolo (63% di sospesi rispetto al totale dei disponibili), Portogruaro (50%), Affi (50%), Pieve di Cadore (47%) e Agordo (40%). Aumenta rispetto ai disoccupati anche la percentuale di giovani (31%) e stranieri (27%).
Il report di Veneto Lavoro propone anche una distribuzione dei disoccupati sulla base della classificazione prevista dal programma Gol - Garanzia occupabilità dei lavoratori, che rappresenta il perno dell’azione di riforma del sistema delle politiche attive del lavoro previsto dal Pnrr. Escludendo quanti non hanno ancora stipulato un Patto di servizio, coloro che risultano disponibili da meno di 4 mesi e che pertanto potrebbero trovare autonomamente un nuovo impiego, e quanti risultano al momento in sospensione e dunque con rapporti di lavoro che potrebbero prefigurare un inserimento lavorativo stabile, gli utenti potenziali di Gol attualmente iscritti ai Centri per l’impiego del Veneto risultano complessivamente 191.355.
Al netto di possibili sovrapposizioni rispetto alle tipologie di beneficiari previste da Gol e a categorie difficilmente osservabili in base alle informazioni disponibili (quali persone in cassa integrazione o lavoratori autonomi che cessano l’attività o con redditi molto bassi), la categoria prevalente è rappresentata da lavoratori con minori opportunità occupazionali (disoccupati di lunga durata, giovani e donne) che costituiscono il 41% del totale. I lavoratori fragili o vulnerabili (giovani Neet under 30, donne in condizioni di svantaggio, persone con disabilità, lavoratori over 55) sono il 36%, i percettori di Naspi o Dis-Coll il 20%, quelli di Reddito di cittadinanza appena il 3%, per un totale di poco più di 5mila persone. I disoccupati che non rientrano in nessuna delle categorie previste dal programma sono solo l’1% del totale.
Riguardo ai flussi di ingresso nella condizione di disoccupazione amministrativa, nel corso del 2021 sono state presentate 125.000 Dichiarazioni di immediata disponibilità (Did), il 7,3% in più rispetto all’anno precedente e il 12% in meno sul 2019, a conferma di un lento ritorno verso i consueti volumi di mobilità registrati sul mercato del lavoro veneto. Una tendenza che sembra confermarsi anche nei primi sei mesi del 2022, durante i quali l’aumento di Did rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente è pari al +8%.
La media mensile registrata lo scorso anno è di poco più di 10.400 Did presentate, con oscillazioni stagionali che vanno da un minimo di 7.000 Did nel mese di maggio a un massimo di 18 mila Did a luglio. Il 58% delle Did è stato presentato da donne, il 36% da giovani e circa un quarto da stranieri, tra i quali prevalgono romeni, marocchini, moldavi e albanesi. Rispetto al totale dei disponibili aumenta il peso dei laureati, che costituiscono il 16% dei nuovi disoccupati (19% tra gli italiani). Una parte rilevante dei disoccupati che rilasciano la Did lo fa anche per accedere all’indennità di disoccupazione Naspi, considerato che circa due terzi delle Did rilasciate transita ai sistemi regionali direttamente da Inps. Gli inoccupati rappresentano il 12,2% del flusso annuale di disponibili e si tratta prevalentemente di giovani sotto i 30 anni (79%) maggiormente scolarizzati (40% diplomati e 17% laureati).
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