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ADRIA

"Questo cimitero non è sicuro"

Antonio Franzoso: “Mancano carrozzine, defibrillatore e altri strumenti di pronto soccorso”

"Questo cimitero non è sicuro"

Cimitero cittadino completamente sguarnito delle più elementari strutture e mezzi di pronto soccorso ed emergenza. Qualche giorno fa, una donna ha accusato un malore, fortunatamente ha trovato un angelo custode, un operatore sanitario, ora in pensiero, che ha saputo intervenire con cognizione di causa, coadiuvato da un familiare e dal personale addetto ai servizi del cimitero.

Tutto è bene quel che finisce bene, ma l’emergenza ha evidenziato la grave carenza in un ambiente molto frequentato tutto l’anno, in modo particolare in questi giorni dedicati alla commemorazione dei propri cari.

Ecco dunque la testimonianza di Antonio Franzoso che ha prestato soccorso alla signora. “Mi sono recato in questi giorni nel cimitero della mia città, per quelle necessità che si presentano in queste giornate, in particolare rendere decorosi i ricordi dei miei cari. Nel recarmi verso l’uscita ho avuto modo di intervenire per aiutare una signora anziana che si è sentita male, del resto fa parte della mia vita professionale, mi sono prontamente avvicinato per coglierne le necessità, il bisogno di un aiuto, coadiuvato dal familiare che l’accompagnava”.

E ancora: “Dopo la rilevazione dei parametri vitali, non rilevando particolari criticità collegate all’età della signora, ho allertato il personale presente nella struttura. Gli addetti alla manutenzione del cimitero sono intervenuti immediatamente e con solerzia per dare la loro collaborazione: con strumenti rudimentali, siamo riusciti a sollevare la signora, impossibilitata alla deambulazione stante i sintomi che presentava, portandola, praticamente a braccio, verso l’ingresso cimiteriale dove il familiare predisponeva il trasporto con l’auto di proprietà della signora. Per fortuna, apparentemente, la signora anziana si è ripresa e, adagiata sul sedile dell’automezzo, è, presumibilmente, tornata a casa con il familiare”.

Superata la fase più critica “il familiare ha ringraziato tutti i presenti, in particolare il personale addetto, gentilissimo e premuroso, per la disponibilità dimostrata, senza la quale non si sarebbe risolto il problema assistenziale”.

A questo punto Antonio Franzoso aggiunge una riflessione: “Tutto è andato bene, ma poteva andare anche diversamente e mi preme rilevare come, nel cimitero di Adria, manchino strumenti di prima necessità per un intervento sia in urgenza che occasionale alle persone. Ritengo sia utile dotare la struttura cimiteriale di strumenti quali carrozzine o deambulatori nel numero consono per permettere alle persone con disabilità di accedere con dignità alle visite e vorrei aggiungere che queste sono le occasioni che sottopongono, in particolare le persone anziane, a stress particolarmente intenso. Valutare eventualmente quali scelte adottare per mettere in sicurezza e garantire interventi, per esempio in molte strutture è presente il defibrillatore e sono stati disposti i corsi di formazione per il personale”.

Quindi conclude con un appello: “Auspico che il sindaco Barbierato e l’assessore Terrentin facciano tesoro di questa testimonianza, che non ha alcun scopo polemico né di propaganda elettorale, ben sapendo che le carenze al cimitero sono di lunga data”.

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