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Zls, 200 investitori sono pronti

Marinese (Confindustria): “C’è grande interesse, ma dobbiamo muoverci per andare a conquistare il mercato”

Zls, 200 investitori sono pronti

Vincenzo Marinese

Già 200 investitori interessati alla Zls di Venezia e del Polesine. E sono solo una parte del mondo economico interessato alle opportunità legate alla Zona logistica istituita per parte del territorio di Venezia e per una grossa fetta della provincia di Rovigo. La Zls sta attendendo a definizione degli ultimi aspetti tecnici seguiti alla formale istituzione arrivata con la firma dell’ex premier Draghi e con la definizione del regolamento. Mancano atti attuativi e la formazione del comitato di indirizzo e della cabina di regia che dovranno regolare la vita operativa della Zona logistica.

Ma la macchina si è già messa in moto. E come conferma il presidente di Confindustria Venezia Rovigo, Vincenzo Marinese, padre virtuale della Zls, “io ho già ricevuto circa 200 telefonate di imprenditori che chiedevano informazioni sulla Zls. Hanno mostrato interesse per sapere quali aree ci sono a disposizione, la localizzazione, le infrastrutture. La dimostrazione che le opportunità di sviluppo sono tantissime. Detto questo però non dobbiamo attendere le telefonate degli investitori, noi il mercato ce lo dobbiamo andare a prendere”. E per far questo occorre completare al più presto l’iter formale “e quindi strutturare la cabina di regia, definire ruoli e compiti, perché gli imprenditori devono sapere a chi rivolgersi per presentare domande, dove e come potersi insediare”.

Secondo Marinese inoltre “le più grandi possibilità di crescita sono proprio nel territorio polesano. A Venezia c’è il porto, certo, il fulcro attorno a cui gira una Zes/Zls, però il Polesine è un territorio baricentrico per il grande sviluppo industriale e produttivo dei prossimi anni. Un’area strategia perché è ben servita dalle infrastrutture, anche se possono e devono migliorare. Ci sono le autostrade, una ferrovia che però deve crescere, c’è l’idrovia con l’Interporto che avrà un ruolo decisivo. Un territorio che sarà di collegamento fra altre aree dove merci e sviluppo si muoveranno. Parlo della zona compresa fra Bologna, Milano, Monaco e Lubiana, un grande quadrante industriale europeo, la cui interconnessione centrale è rappresentata dal Nord est in generale e dal Basso Veneto in particolare, e quindi il Polesine, confinante con due regioni, con idrovia e sbocco sul mare”. E ancora: “Investire sull’economia fluviale, dal punto di vista della trasformazione della materia prima, o della produzione, si potrà diventare ancora più forti, e connettere il Polesine a Lombardia e area di Nord ovest”.

Per tutto questo occorre non aspettare: “Il primo traguardo, ossia l’istituzione della Zls l’abbiamo raggiunto. Ora dobbiamo tagliare il secondo, ma intanto occorre mettersi tutto al lavoro per un piano di marketing territoriale partendo dal piano della Regione. Le aziende vengono, certo, ma noi dobbiamo andare a conquistare il mercato e non solo attendere che il telefono suoni. Con l’anno nuovo occorre partire con un piano d’attacco condiviso, definito in questi due mesi e da mettere a terra nel 2023. Anche questo è una strategia per combattere quella recessione di cui tutti parlano e che preoccupa tanto imprese e investimenti”.

Lo sviluppo dell Zls e le sue opportunità di crescita è anche definita “centrale” nelle stretegie di sviluppo dell’intero Nord est nel libro bianco di Unioncamere Veneto per rendere più efficiente la principale porta di accesso verso i mercati del Nord ossia il nodo di Verona, potenziare i collegamenti intervallivi interni tra le zone produttive di bellunese, padovano e vicentino agganciandoli alla rete nazionale, cogliere le opportunità della Zona logistica semplificata Porto di Venezia-Rodigino per connettere un’area ampia, colmare il gap del basso Veneto collegando il rodigino e il padovano con il resto della regione.

La Zls riguarda le aree di Marghera e in Polesine di Rovigo, Bergantino, Ceneselli, Polesella, Canaro, Occhiobello, Stienta, Gaiba, Ficarolo, Salara, Calto, Castelmassa, Castelnovo Bariano, Melara, Bosaro, Bagnolo di Po, Fiesso Umbertiano e Trecenta. Gli ultimi tre, però rientrano nell’area Zes solo per quel che riguarda le procedure amministrative agevolate per nuovi insediamenti e non anche per i benefici fiscali.

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Commenti all'articolo

  • Stefania

    31 Ottobre 2022 - 09:40

    Chissà che fine farà il porticciolo..... sono curiosa di vedere se lo trasformeranno in quello che hanno sempre voluto fosse ma che non c'entra nulla con lo scopo col quale è stato finanziato e costruito. Attendo sulla riva del fiume......

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