VOCE
ADRIA
01.11.2022 - 08:00
Sulle note di “Ingemisco” tratto dalla “Messa per requiem” di Giuseppe Verdi è risuonata per l’ultima volta in Cattedrale la voce calda, soave e sicura di Renzo Casellati che per tanti anni ha incantato i principali palcoscenici di tutto il mondo.
Tante persone, ieri mattina, si sono strette attorno ai figli Lorenza e Ferrante per l’addio al grande tenore, poi la salma è stata accompagnata nel cimitero cittadino per riposare accanto alla moglie Luigina, scomparsa tre anni fa.
“La perdita della cara compagna di una vita - ha ricordato Giuseppe Pastega - ha profondamente segnato Renzo, si sentiva smarrito e sempre più carico di malinconia. Ogni tanto andava nei luoghi dove erano stati per rivivere i bei momenti vissuti assieme”.
E ancora: “La nostra amicizia è stata molto intensa fino a diventare un legame quotidiano. Era un uomo retto, un carattere buono, sempre cortese, mai l’ho sentito parlare male di altre persone, mai un commento negativo sui propri colleghi. Non accennava mai ai successi che aveva raccolto in ogni parte del mondo, invece gli piaceva parlare dei luoghi che aveva visitato e delle persone che aveva incontrato”.
Particolarmente toccante la testimonianza di Francesco Signor che ha conosciuto Renzo a Venezia e il loro sodalizio di amicizia è andato avanti per 60 anni, rafforzato poi dall’essere diventato suo cognato. “E’ sempre rimasto se stesso - ha ricordato commosso - la sua voce bella e calda ha conquistato il mondo: ha portato il bel canto lirico italiano nei più prestigiosi teatri. Sopra ogni cosa ha sempre messo la famiglia e in un mondo grigio come quello attuale, sottolineare queste cose è stupendo”.
Nel concludere l’omelia l’arciprete don Matteo De Mori ha saluto Casellato “sicuro che adesso la sua arte sarà partecipe alla lode del Signore”.
In un messaggio social il sindaco Omar Barbierato ha espresso “a nome di tutta la comunità le più sentite condoglianze ai famigliari” evidenziando che “è stato un tenore, una delle grandi voci della lirica che ha portato lustro alla nostra città”.
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