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Delta del Po

“Il parco eolico? Non lo vogliamo”

Anche l’assessore regionale Corazzari prende posizione contro il progetto delle “pale” nel Delta

“Il parco eolico? Non lo vogliamo”

Cristiano Corazzari, assessore regionale

Anche l’assessore della Regione del Veneto Cristiano Corazzari, si dice in linea di massima contrario ad un impianto come quello di cui al momento esiste solo un progetto di fattibilità, ancora in fase di studio, per la realizzazione di un parco eolico composto da 80 turbine con un’altezza di 170 metri e un diametro di 260 metri, posizionata a 13 miglia dalla costa polesana.

Il Polesine ha già pagato e sta ancora pagando abbastanza dal punto di vista energetico – spiega l’assessore Corazzari, mostrando tutta la propria perplessità a fronte di questo progetto - Abbiamo un rigassificatore e abbiamo avuto una centrale ad olio pesante e direi che è giunto il momento di concentrarci e sfruttare altre peculiarità del nostro bellissimo delta”.

“Stiamo ripianificando - prosegue l’analisi dell’esponente polesano della giunta regionale del Veneto - lo spazio marittimo creando aree di rispetto per la tutela delle biodiversità e delle specie in estinzione e già questo rischia di penalizzare l’attività della pesca nei nostri mari. Un progetto come questo, del quale però al momento non ho ancora visto documenti ufficiali, andrebbe a ripercuotersi negativamente in un settore delicato, quello della pesca, che già sta attraversando un momento di grande difficoltà e per noi fondamentale per l’occupazione della nostra gente”. Un settore, tra l’altro, che è assolutamente trainante per l’economia del Bassopolesine.

“Oltre a questo – continua l’assessore regionale – Anche a livello turistico e paesaggistico, un impianto di queste dimensioni sarebbe impattante. Abbiamo visto come, anche in altre nazioni, si sia capito che non bisogna puntare su mega impianti di energie rinnovabili, ma puntare su una distribuzione capillare di piccoli impianti, in armonia con il contesto, per garantire un equilibrio locale energicamente indipendente”. “Spesso – conclude Corazzari – dietro ai mega impianti, si celano interessi che niente hanno a che fare con la sostenibilità ambientale”.

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