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GUARDIA DI FINANZA

Fatture false per venti milioni

Una condanna e 12 rinvii a giudizio, un gigantesco sistema di fatture false e concorrenza sleale

Fatture false per venti milioni

L’inchiesta, deflagrata nel 2019 e condotta dalla Guardia di finanza di Rovigo, coordinata dalla Procura, aveva gettato luce su un meccanismo, estremamente complesso, ma altrettanto efficace e finalizzato a produrre un risultato molto semplice: evadere il fisco, mettendo quindi gli imprenditori, attivi soprattutto nel settore di auto e bibite, in grado di fare concorrenza sleale a quei “colleghi” che, invece, pagavano regolarmente le tasse.

13 in tutto le persone coinvolte nell’indagine, buona parte bassopolesane, con anche tre di queste che erano state oggetto di misure cautelari. Gli accertamenti delle Fiamme gialle avevano consentito di contestare un giro di fatture false di circa 20 milioni di euro, che aveva come unico scopo quello di abbattere il più possibile le tasse, consentendo detrazioni che non sarebbero state, in realtà, in alcun modo dovute.

Nella mattinata di ieri, di fronte al giudice per le udienze preliminari del Tribunale di Rovigo, ci sono stati i primi verdetti. Uno degli imputati principali ha scelto di essere giudicato con il rito abbreviato, incassando una condanna a 7 anni e 4 mesi di reclusione.

Tutti gli altri 12 hanno invece discusso l’udienza preliminare, finendo rinviati a giudizio. Significa che sarà il dibattimento a vagliare le accuse a loro carico, portando alla sentenza di primo grado.

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