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ROVIGO

“I nostri cari defunti: le nostre radici”

Alla cerimonia autorità e tanti cittadini

“I nostri cari defunti: le nostre radici”

La città di Rovigo ha reso omaggio ai defunti con una solenne messa celebrata dal vescovo monsignor Pierantonio Pavanello nel cimitero comunale.

E sono stati molti i Rodigini che hanno fatto visita ai loro cari defunti portando un fiore sulla tomba o dedicando loro un pensiero. Alla celebrazione del vescovo, nel cimitero di via Oroboni, erano presenti le rappresentanze militari in solenne uniforme e civili, oltre a varie associazioni con i relativi stendardi ed una folla di fedeli. Monsignor Pavanello, nell’omelia sotto la pioggia, riparato da un improvvisato gazebo di fortuna, ha ricordato “l’importanza del culto dei morti, in una terra, in cui restano le tracce fin dal passato”, menzionando l’antica necropoli di Frattesina. “Da cristiani, abbiamo paura di metterci anche noi alla ricerca del volto di Dio accettando di misurarci con la persona e la parola di Gesù. Nel battesimo - ha proseguito - siamo stati sepolti con Cristo nella morte per essere resuscitati a vita nuova radicati in questa fede pasquale”.

Ha quindi ricordato come "per i cristiani, dopo la morte terrena, si apra la speranza della vita nell’Aldilà, dove un giorno, per chi ha fede, tutti ci ritroveremo”. Molto partecipata l’eucarestia e, al termine della celebrazione, quella pioggia, che aveva iniziato a cadere proprio al principio dell’ufficio religioso, come per incanto ha smesso di scendere. Al termine, tutti con il vescovo si sono spostati per la solenne riapertura del sacrario militare nella parte storica del cimitero, vicino all’ingresso principale.

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