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CARABINIERI

Smontavano le auto, presi tutti i "ladri meccanici"

Rubavano di tutto, ma preferibilmente i catalizzatori

Si chiude il cerchio. I carabinieri hanno arrestato anche l'ultimo componente della banda specializzata in varie tipologie di furti, ma soprattutto di catalizzatori dalle auto. Una nuova tipologia di reato, che vede i malviventi smontare, in pochi istanti, questi dispositivi dalle auto in sosta. Dispositivi appetibili alla luce della quantità di metalli preziosi che contengono.

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I primi arresti erano scattati ad aprile, nell'ambito di una indagine che aveva avuto giustamente ampia risonanza, essendo una delle prime che portava a sgominare un gruppo dedito a questa tipologia di reati.

Ora, dopo essere stato rintracciato e tratto in arresto in territorio tedesco, è stato recentemente estradato in Italia e tradotto presso la Casa Circondariale di Rovigo, a disposizione dell’A.G. rodigina, un 41enne, già noto alle forze dell'ordine, in passato domiciliato a Castelnovo Bariano. Lo rende noto la comunicazione del comando provinciale dei Carabinieri.

"Si tratta - prosegue la comunicazione - dell’ultimo componente della banda di 5 soggetti, dediti alla commissione di reati predatori, smantellata il 29 aprile di quest’anno quando - in esecuzione di ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Rovigo, i Carabinieri del Nucleo Investigativo del comando Provinciale di Rovigo - in Cavarzere e Badia Polesine - con la collaborazione delle compagnie CC di Rovigo e Castelmassa avevano già tratto in arresto ulteriori quattro soggetti facenti parte del sodalizio (di cui tre uomini, ristretti in carcere, ed una donna, sottoposta agli arresti domiciliari)".

"L’ultimo ricercato, non immediatamente rintracciato, era riuscito a rendersi irreperibile ed a riparare all’estero, con un alias garantitogli da un documento contraffatto che gli è stato poi trovato in possesso e sequestrato".

"Le ricerche dei militari del Nucleo Investigativo, proseguite attivamente e svolte con il prezioso contributo del Servizio di Cooperazione Internazionale di Polizia del Ministero degli Interni e del collaterale organismo della polizia tedesca, hanno però consentito la sua localizzazione in Germania, dove è stato bloccato fino alla successiva emissione, a suo carico, del “mandato di arresto europeo”.

"L’indagine, coordinata dalla Procura della Repubblica di Rovigo, aveva consentito di contestare ai predetti, complessivamente, 41 reati contro il patrimonio, compiuti - a vario titolo ed in concorso tra loro – tra le provincie di Rovigo (26 episodi), Padova (sette), Ferrara (due), Venezia (tre) e Bologna (uno). Obiettivi della banda erano alquanto diversificati, principalmente autocarri e mezzi d’opera da cantiere (di rilevante valore) ma anche esercizi commerciali (perpetrati nottetempo con autovetture rubate e poi utilizzate come ariete) nonché catalizzatori di automobili (dai quali estrarre i metalli contenuti)".

 

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Commenti all'articolo

  • frank1

    17 Novembre 2022 - 08:07

    si potrebbe sintetizzare il tutto con una semplicissima frase: che accento avevano i ladri??

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