Cerca

unione consumatori

Caro prezzi, stangata da 3mila euro

A Rovigo ad ottobre aumenti del 10,6% su base annua. Per le famiglie costi da 2.467 a 3.352 euro in più

Caro prezzi, stangata da 3mila euro

L’inflazione non ferma il suo galoppo, anzi dà di sprone e accelera. A Rovigo il rialzo dei prezzi schizza al 10,6% su base annua (il valore è relativo al mese di ottobre). E non si tratta del valore più alto, perché in Veneto la media dei rincari è dell’11,8% (col picco di Verona al 12,4). Insomma prezzi sempre più incontrollabili.

Il valore, calcolato dall’Unione nazionale consumatori si dati Istat, è in ascesa rispetto ai mesi precedenti. Con questi numeri una famiglia media, in Polesine, dovrà pagare 2.467 euro in più all’anno. Per una famiglia di 4 persone 3.352 euro in più per far fronte a spesa alimentare, per l’energia, il trasporto e tutto il resto. L’ennesima dimostrazione della stangata che le famiglie polesane, e italiane in generale, stanno affrontando.

A livello veneto Rovigo è la provincia con l’inflazione meno pesante. In testa c’è Verona (12,4), poi Padova (12,1), Vicenza (11,9%), Treviso (11,8), Venezia (11,5) e Belluno (11).

Sulla base dei dati Istat dell'inflazione di ottobre l'Unione nazionale consumatori ha stilato la classifica delle città e delle regioni più care d'Italia, in termini di aumento del costo della vita. In testa alla classifica dei capoluoghi e delle città con più di 150 mila abitanti più care Ravenna dove l'inflazione pari a +13,9%, la quarta più alta d'Italia, si traduce nella maggior spesa aggiuntiva, equivalente, in media, a 3.359 euro su base annua. Al secondo posto sempre una città dell'Emilia Romagna, Bologna, dove il rialzo dei prezzi del 13,2%, la sesta maggiore inflazione, determina un incremento di spesa annuo pari a 3.293 euro per una famiglia media. Sul gradino più basso del podio Bolzano che perde, quindi, il primato di città più rincarata d'Italia grazie al fatto che con +12,3% è solo all'11esimo posto per inflazione, con una spesa supplementare pari a 3.269 euro annui per una famiglia tipo. Al quarto posto Milano (+11,7%, +3.176 euro), poi Catania, che con +15,6% ha l'inflazione più alta d'Italia e una spesa di 3097 euro, Modena (+12,8%, 3.093 euro), al settimo posto Trento (+11,7%, +3.062 euro). Seguono Perugia (+13,1%, +3.009 euro) e Brescia (+11,3% +2.980 euro). Chiude la top ten Firenze, +12,7%, pari a 2.962 euro.

Si segnala che la Sicilia è la regione con le città con inflazione più alta. Dopo Catania, infatti, al secondo posto c'è Palermo (+14,9%, +2.958 euro) e al terzo Messina (+14,1%, +2.689 euro)

La città più virtuosa è Potenza, con un’inflazione del 9,1% e una spesa aggiuntiva per una famiglia tipo pari a ‘solo’ 1.797 euro. Segue Catanzaro (+10%, +1.868 euro) e Reggio Calabria (+10,4%, +1.942 euro). La città con inflazione più bassa è Aosta, con +8,7% (2.153 euro).

In testa alla classifica delle regioni più "costose", con un'inflazione annua a +11,9%, il Trentino che registra a famiglia un aggravio medio pari a 3.092 euro su base annua. Segue l’Emilia Romagna, dove la crescita dei prezzi del 12,5% implica un'impennata del costo della vita pari a 2.973 euro, terza l'Umbria, +12,7%, con un rincaro annuo di 2.869 euro. La regione più risparmiosa è il Basilicata, +9,3%, pari a 1.801 euro, seguita dalla Puglia (+12,2%, +1.975 euro). Medaglia di Bronzo per il Molise (+11,1%, +2.032 euro). La Valle d'Aosta ha, invece, l'inflazione più bassa (+8,8%, +2.178 euro).

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su

Caratteri rimanenti: 400