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Edicole, “presidio di democrazia”

Partesani e Michelini: “Senza edicole, non c’è editoria diffusa e non c’è informazione libera”

Edicole, “presidio di democrazia”

Gli edicolanti polesani all’incontro sul futuro delle edicole. Nella giornata di sabato scorso, al Club hotel di Cervia, si sono conclusi i lavori del XII congresso del Sinagi, Sindacato nazionale giornalai d’Italia, alla presenza di moltissimi edicolanti in lotta per il futuro della categoria. “Addio alle edicole” era il titolo del volantino stampato per promuovere il dibattito conclusivo che ha destato stupore e preoccupazione sia dei cittadini sia degli addetti ai lavori.

“Nell’ottica di scongiurare una silente estinzione di una categoria che rappresenta un servizio essenziale per un paese democratico - si legge nel documento presentato - la sopravvivenza stessa delle edicole è un elemento fondamentale per l’editoria”. Proprio per questa ragioni i temi al centro del congresso sono stati rappresentati dalle necessità evidenziate da anni a tutto il mondo politico e alla stessa filiera editoriale.

Gli edicolanti chiedono sostanzialmente il riconoscimento che l’attività di vendita di quotidiani e periodici è un servizio economico di interesse generale soggetto a specifici obblighi di legge; il mantenimento dei finanziamenti diretti e indiretti all’editoria, modificando le attuali disposizioni che vedono gli editori come unici beneficiari, destinando almeno un terzo dei finanziamenti complessivi alle edicole; un piano straordinario di sostegno alle edicole, con contributi a fondo perduto oltre a stabilizzare il credito d’imposta portandolo a 6mila euro, inserendo tra le voci da poter detrarre, i costi sostenuti per l’Inps, in modo da mantenere una rete diffusa a garanzia della possibilità per tutta l’editoria, anche quella media e piccola, di poter arrivare ai cittadini italiani; la revisione dell’utilizzo del Pos per le edicole, poiché con gli aggi attuali, l’acquisto di un giornale tramite strumenti elettronici, costerebbe quasi il 20% del guadagno rendendo il pagamento elettronico del tutto antieconomico.

Oltre a questo, il sindacato ha anche proposto che l’edicola possa diventare centro polifunzionale per i servizi utili ai cittadini. Servizi per le amministrazioni comunali e regionali, ma anche per le Asl, per le aziende di trasporto pubblico, per i quartieri, per le biblioteche e per tutte quelle strutture pubbliche dove si recano normalmente i cittadini per le loro esigenze. Per la provincia di Rovigo hanno partecipato in rappresentanza degli edicolanti polesani, Andrea Partesani e Gerardo Michelini che si sono detti entrambi preoccupati per il futuro di un settore fondamentale per tutti. “Senza edicole, non c’è editoria diffusa, senza questa, non c’è democrazia e informazione libera”.

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