VOCE
PAVE FISCALE
17.11.2022 - 16:30
Cestinate le cartelle fino a mille euro, mentre per quelle fino a 3mila euro “l’imposta evasa può essere ridotta al 50%”. Il governo Meloni procede con la tregua fiscale per chi ha delle pendenze con il Fisco
I 13 milioni di cartelle che sono in partenza nei prossimi mesi, spiega Maurizio Leo, viceministro dell’Economia e delle Finanze, a Quarta Repubblica su Rete 4 “devono essere gestite con questo meccanismo di tregua fiscale”. Il meccanismo si applicherebbe sulle cartelle fino al 2015.
Per quanto riguarda quelle che vanno dai mille ai tremila euro (che comprendono all’interno l’imposta evasa, le sanzioni e altro), verranno tolti gli agi e gli interessi, mentre l’ammontare dell’imposta può essere ridotta al 50%, “anche se si stanno facendo ancora i conti", ha spiegato Leo, "ma anche la sanzione potrebbe essere ridotta al 5%"
Come evidenzia il viceministro, “questa massa di cartelle c’è perché nel corso del tempo si sono avvicendati tanti provvedimenti in base ai quali, dopo l’iter che parte dagli avvisi di accertamento spesso non onorati dai contribuenti, si traducono in cartelle esattoriali: in tutto 1132 miliardi di euro. Di questi, la Corte dei conti ci dice che se ne possono riscuotere solo il 6-7%”.
La ragione è evidente secondo il viceministro Leo: “Le cartelle inviate ai deceduti e a chi ha aziende in fallimento e non possono più adempiere alle loro obbligazioni tributarie, vanno necessariamente tolte di mezzo. Sulle restanti cartelle bisogna fare una selezione. Se ci sono cartelle il cui ammontare non supera i mille euro, i costi di riscossione sono più elevati rispetto a quello che si può riscuotere. Se la cartella è di 800 euro il costo di riscossione è molto più elevato”.
Come evidenzia Leo, “poiché un provvedimento analogo fu adottato dal 2000 al 2010, azzerando queste cartelle, se portiamo quella data e la spostiamo in avanti al 2015, tutte le cartelle di un valore inferiore a mille euro possono essere cestinate. Non perché vogliamo fare condoni, sconti, ma perché gli oneri di riscossione sono più elevati”.
In futuro il sistema andrà rivisto. “Bisognerà rivedere le sanzioni”, ha dichiarato il viceministro, precisando però che “questo non si può fare subito, bisogna fare una riforma fiscale che si farà da gennaio in poi. Bisogna fare una delega fatta bene e poi i decreti legislativi”. Nel 2023, perciò, lecito attendersi alcune modifiche al sistema
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