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LAVORO

Triplicata la busta paga dei dipendenti pubblici

Una tantum, in virtù degli aumenti, con arretrati inclusi

Il Comune dona i computer alle famiglie in difficoltà

Una notizia più che buona, ottima, per tantissimi dipendenti pubblici.

Per oltre 2 milioni di dipendenti della pubblica amministrazione la busta paga di dicembre (doppia perché ci sarà anche la tredicesima) si annuncia assai pesante grazie all'accordo che ha sbloccato gli arretrati maturati dal 2019. Si tratta dei dipendenti della sanità, della scuola e, infine, degli enti locali e delle camere di commercio mentre sono esclusi gli impiegati dei ministeri e delle agenzie fiscali il cui contratto era già stato rinnovato sei mesi fa.

 Il 16 novembre è avvenuta la firma all'Aran, l’agenzia negoziale per il personale delle Funzioni locali, con gli aumenti medi che valgono 100,27 euro lordi che lievitano fino a 117,53 euro grazie agli effetti dello sblocco del salario accessorio fermo al 2016. È un comparto che prevede anche, ad esempio, i vigili urbani e il personale che lavora nelle scuole comunali.

 Per il livello più basso della PA, nella quale rientra il personale ausiliario, che va dalla classe A1 alla classe A6, gli stipendi lordi mensili vedranno un aumento da 56,1 euro a 61,4, e l’arretrato una tantum che potrà andare da 1210 a 1324,43 euro.

Alzando il livello si trovano quei ruoli con competenze specifiche e tecniche con istruzione superiore, per questo rientranti nella classe B della PA. In questo caso gli aumenti lordi mensili andranno da 59,3 a 69,9 euro, mentre gli arretrati da 1.278,59 a 1.506,71 euro.

 In classe C troviamo gli incarichi di alta responsabilità ed importanza, che richiedono maggiore formazione ed esperienza professionale. In questo caso gli aumenti lordi mensili vanno da 66,9 a 77,5 euro mentre gli arretrati da 1442,37 a 1670,91 euro.

 In classe D si trovano i dirigenti e i vertici del personale pubblico non dirigente. Per loro gli aumenti lordi mensili vanno da 72,8 a 104,28 euro, mentre gli arretrati da 1569,21 a 1251,62 euro.

Come riportato anche su Il Sole 24 Ore, il peso rilevante dell'ultima busta paga dell'anno sarà dovuto agli arretrati di 50 mensilità. Ovvero, partendo dalla posizione più bassa nelle gerarchie, si va da 1210 a una somma (sempre lorda e una tantum) di 2252 euro. Si calcola che lo stipendio di dicembre sarà quindi complessivamente (arretrati e tredicesima compresi) quasi triplo rispetto a quello di novembre.

Sono interessati da questi aumenti 430 mila dipendenti degli enti locali, a cui si aggiungono 1,23 milioni di insegnanti e 550 mila operatori della Sanità, ancora in attesa di arretrati per 1800 euro. Come spiega ancora Il Sole 24 Ore, “il totale cresce per le due nuove indennità agli infermieri (da 62,81 a 72,79 euro al mese, con arretrati fra 1381,82 e 1601,38 euro) e agli altri ruoli sanitari (“tutela del malato”, da 35,46 a 41,1 euro al mese, con arretrati fra 780,12 e 904,2 euro) dal nuovo contratto: indennità che arrivano a 175 euro medi mensili”.

Una volta tappata la falla aperta dal 2019, resta comunque da capire come sarà possibile mantenere i salari in linea con l'aumento dei prezzi anche nel contratto 2022-2024: servirebbero secondo il Nadaf (Nota di Aggiornamento del Documento di Economia e Finanza), 16 miliardi che al momento proprio non si vedono.

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Commenti all'articolo

  • diduve

    17 Novembre 2022 - 18:45

    non avevamo dubbi

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  • frank1

    17 Novembre 2022 - 18:09

    mentre gli autonomi devono pagare gli arretrati dei finanziamenti covd alle banche

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