VOCE
VENETO
23.11.2022 - 10:00
Il Mose salva ancora una volta Venezia. E in questo caso da una marea storica, con un’acqua alta circa due metri sul livello medio del mare. Già lunedì sera le 78 paratoie di acciaio del Mose si erano alzate per contenere la tempesta perfetta con raffiche di vento anche oltre i 50 km orari che dal tardo pomeriggio di lunedì si stavano abbattendo sulla città lagunare.
“È andato tutto secondo le procedure - ha detto il Commissario Straordinario per il Mose, Elisabetta Spitz, rimasta in contatto costante con la control room - è stato un test molto importante per il Mose. Il lavoro fatto in questi anni ha contribuito in maniera determinante a rendere le operazioni di sollevamento sempre più efficienti”.
Il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, ha dichiarato che “senza il Mose sarebbe stata un’altra devastazione”, esattamente come accadde tre anni fa. Nel 2019 infatti, senza barriere mobili, lo scenario era simile, ma con un esito del tutto diverso: città invasa dall’acqua e danni anche alla chiesa di San Marco. Ieri i venti di scirocco e di bora hanno spinto la marea sulle paratoie del Mose portando il livello dell’acqua fino a oltre i due metri: in particolare alle 10 fuori dalla bocca di porto di Chioggia, al di là della paratoie, il livello dell’acqua è salito a 181 centimetri, all’interno della laguna il livello si è fermato a 52 centimetri, a Malamocco 184 centimetri fuori contro i 98 centimetri dentro, al Lido 177 centimetri in mare e 66 centimetri all’interno.
L’altezza d’onda in mare è stata attorno ai 3 metri, mentre il vento di bora in laguna ha toccato quasi i 53 chilometri all’ora. È la prima volta da quando è entrato in funzione che il Mose affronta una condizione meteo marina così potente. Le squadre dei tecnici hanno lavorato senza sosta per assicurare il perfetto funzionamento dell’infrastruttura e in costante coordinamento con i centri di previsione e la capitaneria di porto. Sui monitor della control room il livello dell’acqua e la potenza della marea sono stati monitorati attraverso i grafici che indicano momento per momento l’innalzamento del flusso dell’acqua, mentre nelle gallerie il personale si teneva pronto per verificare il corretto azionamento degli impianti.
Anche per la giornata di oggi e domani sono attese maree quindi le barriere del Mose resteranno sollevate. Danni invece in altre zone della regione. Lungo le coste il vento, inizialmente da sud e poi da nord, nord-est, ha provocato forti mareggiate con danni alle spiagge. Alcune dighe di stabilimenti di balneazione sono state sommerse, come quella dell'hotel Excelsior del Lido di Venezia. Prima forte nevicata poi in serata sulle Dolomiti venete. In serata il governatore Zaia ha firmato lo stato di crisi per il territorio veneto.
E nonostante questo c’è chi continua a criticare il Mose, come è avvenuto anche ieri da parte di alcuni esponenti ambientalisti. “Senza il Mose sarebbe stato un disastro”, ha commentato il governatore Zaia. Gli fa eco il ministro per le Infrastrutture, Matteo Salvini: “Senza quelle barriere Venezia sarebbe stata sommersa in maniera catastrofica. Nonostante i 'signor no' quelle barriere stanno salvando un patrimonio dell'umanità”.
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