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LA NOVITA'

Basta multe a chi non accetta pagamenti Pos

Al di sotto dell'importo di 30 euro

Multe a chi non accetta i pagamenti con carta

Una notizia che farà contenti molti. Il governo ha deciso di prevedere nuove esenzioni all'obbligo di consentire piccoli pagamenti, sotto i 30 euro, anche con carte e bancomat: la norma, che sarà presente nella Manovra, prevede che il Ministero delle Imprese e del Made in Italy stabilirà entro giugno i "criteri di esclusione al fine di garantire la proporzionalità della sanzione e di assicurare l'economicità delle transazioni in rapporto ai costi delle stesse". Una novità che, come detto, è contenuto nella manovra finanziaria elaborata dal Governo.

 Nel frattempo prevista la sospensione "di tutti i procedimenti ed i termini per l'adozione delle sanzioni". Questo significa che non verranno più erogate multe del valore con un fisso di 30 euro più il 4% della transazione negata. L’atto ha una valenza importante: dopo l’esenzione per i tabaccai sulle marche da bollo, arriva quindi una nuova norma che piacerà ai commercianti, che non erano contenti delle sanzioni introdotte con il decreto-legge n.36, istituito perché previste dal Recovery Plan come uno degli obiettivi da centrare a giugno 2022

La commissione media pagata, secondo i calcoli di uno studio di cui ha parlato La Stampa, è dello 0,9%. Lo 0,54% finisce ai circuiti internazionali come Visa o Mastercard. Il resto è appannaggio delle banche italiane. Per i piccoli esercenti il conto ammonta all’1,32%. Lo 0,78%, in questo caso, finisce agli istituti di credito.

 Come ha evidenziato Open in un suo articolo di agosto, nel 2021 erano 4,2 milioni i Pos attivi secondo i dati della Banca d’Italia. Le carte di credito e debito in circolazione erano invece 106 milioni, mentre il 38% del totale dei pagamenti del 2021 (pari a 806 miliardi di euro) è stato regolato con un pagamento elettronico. L’obbligo di accettare i pagamenti con il bancomat, quindi tracciabili, risale al decreto Crescita del governo Monti, nel 2012. Nel 2014 la soglia minima venne fissata a 30 euro e l’entrata in vigore rinviata al giugno. La legge di Stabilità per il 2016 aveva ridotto il tetto a 5 euro, introdotto eccezioni per i casi di “oggettiva impossibilità tecnica” e previsto sanzioni di 500 euro. La misura, che prevedeva anche la chiusura dell’attività per chi non fosse in regola, non venne mai varata.

La misura della multa, molto più ridotta, è stata quantificata per la prima volta nel decreto fiscale del 2019: 30 euro più il 4% dell’importo della transazione. Sarebbe dovuta scattare dal luglio 2020, ma bastarono pochi mesi perché l’allora maggioranza decidesse di abrogare la norma, non rimessa in piedi nemmeno con il piano Cashless del governo Conte. In previsione dell’obbligo previsto dal Recovery Plan, previsto entro giugno, il governo Draghi decise di anticipare la misura già ad aprile. Così, a dieci anni di distanza, il decreto-legge del 2012 è stato modificato per sancire la partenza delle multe dallo scorso giugno.

 L’obbligo non riguarda soltanto bancomat e carte di credito, ma anche le carte prepagate e e non c’è alcun limite minimo sotto il quale il negoziante sia giustificato se rifiuta di farsi pagare con carta. Resta però l’esclusione per chi può invocare una “oggettiva impossibilità tecnica”, vedi per fare un esempio la possibile assenza di rete in alta montagna.

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